Eric è un ragazzo di tredici anni che, per imitare un personaggio visto in un film, si mette ad assemblare una molotov rudimentale usando ciò che trova in casa: una bottiglia di plastica, candeggina, alcuni detersivi e un pezzo di carta usato a mò di stoppino. Non ha la seria intenzione di confezionare un’arma, tanto che non si documenta nel dettaglio sulla sua creazione: dopo aver chiuso la bottiglia con un tappo di plastica, si limita a metterla in cartella e a dimenticarsene. Il lunedì seguente si reca a scuola e mette lo zaino sul nastro del metal detector collocato all’ingresso dell’ istituto. L'addetto alla sicurezza nota subito lo strano oggetto e ne chiede conto a Eric. Il ragazzino lo invita a buttarlo, con leggerezza, mostrando totale indifferenza verso quell’esperimento fatto un paio di giorni prima. Da questo momento inizierà per lui una specie di incubo. Eric, poco dopo verrà prelevato dalla sua classe, arrestato e interrogato. Verrà obbligato a seguire un corso per gestire la rabbia, e a fare diversi esami delle urine per dimostrare di non far uso di droghe. A scuola si comincia a parlare di lui, a indagare sulla sua vita, a fare ipotesi sulle sue reali intenzioni. In realtà Eric non ha mai voluto far male a nessuno: la bottiglia che ha portato a scuola non era infiammabile, era solo il frutto di uno stupido esperimento. E con sé non aveva neanche un accendino. Cresciuto dalla mamma e dalla sorella, dato che il padre è in carcere da qualche tempo, Eric è un tipo tranquillo, ben inserito nella sua comunità. Non ha mai mostrato comportamenti anti sociali o rabbia, anzi. Eppure è stato trattato, fin da subito, come un pericolo ambulante. La sua vicenda parrebbe il risultato del clima di tensione che si respira negli Stati Uniti quando si parla di violenza a scuola. I nervi sono sempre a fior di pelle. Ma l’autrice, poco dopo la vicenda di Eric, viene a conoscenza di un altro fatto simile: un ragazzo viene trovato con una bottiglia molotov nella cartella all’ingresso della scuola. Non viene sospeso, né interrogato, né arrestato. Il suo caso rientrerà nel giro di pochissimo tempo. La differenza fra i due? Eric è nero e l’altro ragazzino bianco. Non è quindi una questione di eccessivo allarmismo dovuto agli atti di violenza a scuola. C’è dietro un enorme problema di discriminazione razziale.