A People's History of the United States

Howard Zinn

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Quella di Howard Zinn è la storia moderna degli Stati Uniti d’America raccontata dal lato dei poveri, dei deprivati e degli oppressi; di tutti coloro che hanno costruito il paese con la propria fatica, il proprio sangue e le proprie tasse ma le cui vicende non vengono mai raccontate, se non brevemente, nei libri di storia che si studiano a scuola. Dallo sbarco di Colombo alla presidenza Clinton, Zinn racconta in modo avvincente ed emozionante le vicende che sottostanno alla realtà che oggi consideriamo acquisita e immutabile. Alla prima edizione del 1980, ne seguirono altre nel 1995, 1998 e 2003 che arricchirono l'opera di altri capitoli di storia più recente e che continuano tutt’ora a confermare quello di Zinn un classico intramontabile e di fondamentale importanza per comprendere le dinamiche di potere e forza che plasmano la società occidentale.

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Analisi e idee chiave

01.

La storia ufficiale riguardo alla conquista delle Americhe e ai nativi americani è parziale e omette la maggior parte delle atrocità che vennero commesse per sete di ricchezza

02.

Le inquietudini degli anni immediatamente precedenti alla rivoluzione e che hanno portato alla costituzione sono state in parte strumentalizzate e mai davvero ascoltate

03.

L’espansionismo verso il Messico era funzionale agli interessi delle élite e degli speculatori terrieri

04.

La schiavitù e la sua abolizione vengono raccontati come i conflitti fondamentali dell’epoca della guerra civile tra Stati Uniti e Stati Confederati ma non erano affatto i soli a preoccupare la popolazione

05.

La nascita e fortuna dei grandi monopoli privati economici, bancari e ferroviari

06.

L'espansionismo estero, da Cuba, alle Hawaii passando per le Filippine, era realizzato a spese dei poveri, contro i poveri e nell’interesse del commercio di cui pochi potenti beneficiavano

07.

Gli anni del progressismo coincidenti con l’inizio del ventesimo secolo furono anni di riforme ma varate nella maggior parte dei casi per prevenire disordini e insurrezioni più che per cambiare in radice il sistema

08.

Il maggior benessere derivante dall’entrata in guerra degli Stati Uniti non era distribuito equamente e a trarne i profitti più grandi erano i grandi detentori di capitale

09.

La maggior parte degli americani - capitalisti, comunisti, democratici, repubblicani, poveri, ricchi e classe media - erano d’accordo sul definire la seconda guerra mondiale una guerra del popolo

10.

Citazioni

11.

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Howard Zinn, classe 1922, era uno storico ma anche un attivista. Figlio di immigrati ebrei, crebbe a Brooklyn per poi entrare nell’aviazione durante la seconda guerra mondiale e prestare servizio nei cieli europei. Rientrò negli Stati Uniti e conseguì un dottorato in storia alla Columbia University. Autorevole ricercatore - autodefinitosi ideologicamente a metà strada tra anarchia, socialismo e democrazia – e convinto pacifista, fu tra i primissimi ad esporsi pubblicamente contro la guerra in Vietnam. Ebbe anche importanti legami con l’Italia, con i suoi esponenti politici più a sinistra e con il terzo settore attivo nella tutela dei diritti umani. È scomparso nel 2010 dopo aver trascorso tutta la vita assieme a sua moglie.

Casa Editrice:

Harper USA

Anno:

2016

Pagine:

729

ISBN:

978-0062397348