La vita senza social network sembra oggi solo un lontano ricordo. Facebook, Instagram e WhatsApp vengono aperti decine di volte al giorno da miliardi di persone in tutto il mondo, per parlare con amici, per leggere news e per lavoro. L’intera vita civile si è riprogrammata automaticamente sulla base di un nuovo modo di interagire e comunicare.
Secondo Sheera Frenkel e Cecilia Kang vi è molto di più che una naturale evoluzione culturale, ma un disegno ben preciso, riconducibile a Mark Zuckerberg, creatore di Facebook. La sua compagnia è stata sin dalla nascita sotto i riflettori in molteplici occasioni, per le scelte aziendali discutibili e per gli effetti di tali decisioni sulla vita reale dei suoi utenti, e dopo ogni evento è apparso sempre più chiaro quanto manchi una reale trasparenza di intenti. Le due giornaliste statunitensi hanno quindi raccolto le testimonianze di centinaia di ex-dipendenti, collaboratori esterni e investitori, per ricostruire quanto più fedelmente il motivo della crescita esponenziale della compagnia, svelando i retroscena più scomodi.
Anche se il periodo più denso di avvenimenti va dalla campagna elettorale per le elezioni presidenziali del 2016 ai mesi successivi alle elezioni del 2020, per comprendere al meglio ogni risvolto è necessario partire dai primi anni vita di Facebook, in quanto è lì che sono state messe le radici per tutti i problemi futuri. In molte occasioni vi sono state finestre per un cambiamento in meglio, ma Mark Zuckerberg ha sempre preferito porre crescita e profitto al primo posto tra le priorità.