Ormai è abbastanza chiaro: i messaggi di tipo scientifico che vengono diffusi dai media sono ingannevoli. Non c’è un minimo di credibilità in quello che dicono; siamo arrivati al punto che vince chi la spara più grossa. La verità è che i giornalisti, o comunque le persone che lavorano nell’informazione, non hanno una formazione scientifica, ma umanistica. E già questo dice tutto. Il modo in cui trattano la scienza sembra più una parodia e lo scienziato appare come una figura autoritaria, potentissima e indiscutibile.
Le informazioni pseudo-scientifiche che vengono promulgate sono per lo più bizzarre, stravaganti, oppure inutilmente spaventose. Pensiamo alla notizia sul giorno più triste dell’anno: a quanto pare il terzo lunedì di gennaio siamo tutti magicamente più depressi e abbattuti. Questa scoperta è stata fatta da Cliff Arnall, uno psicologo che, attraverso un’equazione, ha stabilito che il terzo lunedì di gennaio c’è più probabilità di avere il morale sotto terra. L’affermazione, dall’Inghilterra, si è diffusa velocemente sui mezzi di comunicazione di tutto il mondo e ogni anno, immancabilmente, se ne discute. Ma, com’è ovvio, è una bufala. Si tratta infatti di un’ operazione commerciale organizzata a puntino da un’agenzia di comunicazione. In pochi sanno, infatti, che la notizia è uscita per la prima volta su Sky Travel, un sito di viaggi , che ingaggiò proprio Arnall per dare vita a questo gigantesco inganno. Fine gennaio è un periodo perfetto per organizzare un viaggio quindi diffondere in quel periodo una notizia del genere sarebbe stata una scelta azzeccata. E infatti l’operazione ha avuto un grande successo.
Questo è uno dei tanti casi in cui la scienza viene svilita da finti esperti e piegata a esigenze puramente economiche e commerciali. Il risultato è una diffusione pericolosa e incontrollata di notizie false che riguardano la salute.