Preoccupati. Solitari. Impauriti. Pessimisti. Impreparati ad affrontare le sfide più elementari della vita di tutti i giorni. Tristi e smarriti. È questa la fotografia che appare quando si parla dei bambini e degli adolescenti di oggi. Eppure, i loro genitori hanno fatto di tutto per crescere una generazione felice. Da adulti, sono andati in terapia per risolvere una serie di problemi e hanno capito che molti di questi problemi erano nati durante la loro infanzia. Si sono resi conto che i propri genitori pretendevano troppo, li ascoltavano poco e non erano riusciti a capire il dolore che si annidava dentro di loro. Determinati a spezzare questo ciclo, hanno sognato un rapporto diverso con i propri figli. Un rapporto migliore che non avrebbe inferto loro dei traumi. Niente imposizioni, solo dialogo, ascolto e partecipazione. Inoltre, si sarebbero informati di più su come educare i propri figli. Una condizione, questa, vista come necessaria per capire meglio i loro sentimenti ed evitare così di infliggere loro quelle ferite emotive che la terapia aveva evidenziato come causa della loro infelicità da adulti. In poche parole: li avrebbero resi felici, come loro non lo erano mai stati da piccoli. E per farlo si sono rivolti alla terapia.
Con tutte queste buone intenzioni, allora, che cos’è andato storto? Perché questa generazione è così fragile? I motivi sono diversi. Vediamoli uno per volta.