Noi esseri umani basiamo la nostra intera vita sul cercare di raggiungere ciò che chiamiamo “amore”. Molti ritengono che il dare e ricevere amore sia l’unica cosa che conta davvero nella vita. Spesso è il faro che ci guida e che ci muove verso una certa direzione, anche se non sappiamo dove porta, e che arriva in questo modo a plasmare la nostra intera esistenza. Ma che cos’è esattamente l’ “amore”? L’uomo di fatto non ha ancora trovato una risposta definitiva e univoca a questa domanda, eppure il tema è estremamente rilevante sin dalla nascita.
I bambini e i neonati sono senz’altro coloro che hanno più bisogno di amore, perché senza aiuti esterni non potrebbero sopravvivere, ma allo stesso tempo sono anche gli individui meno consapevoli e più influenzabili. Questo tema, nel corso del tempo, è stato studiato a lungo.
Inizialmente gli studiosi davano un grande peso agli aspetti biologici e genetici, pensando di trovare le risposte nel nostro DNA, ma in realtà non ottennero molto successo. Altri, poi, si resero conto dell’importanza dell’ambiente nel quale il bambino viveva: l’ambiente, infatti, era un elemento capace di condizionarne profondamente la crescita. In questo caso l’infante veniva visto come una pagina bianca, su cui la famiglia e la società potevano scrivere tutto ciò che desideravano, ma le cose non stavano proprio così. Infine, intervennero nel dibattito alcuni esperti che giunsero a prendere in esame alcune pulsioni interne all’individuo, di tipo inconscio, definendole responsabili del successivo sviluppo del bambino.
In particolare, si focalizzarono sull’osservazione dell’influenza sul bambino derivante dal rapporto madre-figlio e fu proprio a partire da lì che cominciò il reale percorso di scoperta dei meccanismi mentali e psicologici in grado di dare forma alla capacità di amare (e di essere amati). Gli studiosi presto compresero che la figura materna ricopriva un ruolo estremamente rilevante nello sviluppo affettivo del figlio. Molta della sua futura capacità di donare amore a sé stesso e agli altri attraverso i propri comportamenti, risaliva in realtà alle origini del bambino.