La scienza afferma che il nostro pianeta è sull’orlo di un baratro. Sono in corso cambiamenti epocali nel nostro clima e negli ecosistemi. Dimostrarlo non risolve però il problema. L’evidenza da sola non basta. Questi sconvolgimenti ambientali infatti vanno compresi e spiegati, per portare a decisioni politiche e a cambiamenti sociali. La terra può sopravvivere senza di noi, ma noi non possiamo sopravvivere senza di essa e le sue risorse. Riuscire in questa impresa richiede una nuova narrativa, di speranza nel futuro e che si basi su un rapporto con l’ambiente sostenibile.
I leader mondiali stanno lavorando su delle soluzioni e la prova sono i vari summit sul tema della crisi ambientale. Le soluzioni per ora, non sembrano bastare. Ci deve essere anche un cambiamento radicale nel nostro rapporto con la natura, in maniera tale da influenzare le nostre vite in meglio e perciò anche le decisioni della politica.
Gli autori partono con una premessa. Per affrontare il tema servono una serie di prese di consapevolezza da parte del maggior numero di persone. Innanzitutto bisogna aprire gli occhi, perché i numeri sono chiari. La crisi è globale e urgente. Inoltre, sulla terra tutto è iperconnesso e proprio per questo i cambiamenti possono portare a problemi improvvisi e inaspettati. Bisogna perciò imparare a rispettare i limiti del nostro pianeta e questo può essere fatto solo riconnettendoci con i ritmi e i meccanismi della natura. Solo da questa prospettiva potremo capire come preservare la bellezza e le risorse intorno a noi. Per concludere, dobbiamo agire subito per limitare i problemi urgenti e immaginare un cambiamento a lungo termine. Possiamo farlo investendo sull’innovazione.