Il denaro è parte integrante delle nostre vite, lo usiamo ogni giorno, ma quanti di noi sanno davvero cos'è e come si è evoluto nel corso della storia?
Facciamo un passo indietro. Nell'antichità, le comunità praticavano il baratto, scambiavano beni per ottenere ciò di cui avevano bisogno: io ti do del grano, tu mi dai del bestiame o della stoffa. Ma questo sistema aveva i suoi limiti, poiché era difficile creare corrispondenze perfette ed era piuttosto complicato trasportare grandi quantità di merci.
Per fortuna, qualcuno ha un'idea geniale: usare un oggetto come "intermediario" negli scambi. Inizialmente si usarono le conchiglie, poi si passò ai metalli preziosi come oro e argento. Perché? Perché erano più rari, resistenti e facili da trasportare. Col tempo, l'oro diventa il "re del denaro", poiché riconosciuto da tutti come il più prezioso. Ecco che cos'è in sostanza il denaro: un valore concordato, ciò che la gente accetta come tale. Nonché un pratico strumento per facilitare gli scambi nella società e conservare valore nel tempo.
Per praticità si passò poi alle banconote cartacee, e ogni paese adottò una sua valuta. Ma ecco il problema: un tempo, il denaro era sostenuto dall'oro. Le banconote non erano solo pezzi di carta. Per ogni banconota in circolazione esisteva una certa quantità equivalente di oro custodita in un caveau. Questo sistema, chiamato "gold standard", per lunghi secoli garantì la stabilità e il valore del denaro, ancorandolo a un bene fisico, scarso e durevole.
Oggi però non è più così. Nel 1971, il presidente Nixon decise di interrompere la convertibilità del dollaro in oro, segnando la fine definitiva del "gold standard". Da allora, il denaro che utilizziamo è diventato sempre più astratto. Oggi, la maggior parte del denaro è carta o numeri su uno schermo e può essere creato all'infinito.Lo chiamiamo "fiat", ovvero non ha più un valore intrinseco, non ha legami con risorse tangibili e scarse, ma si basa solo sulla fiducia e sulla garanzia del governo che lo emette. Questa disconnessione ha causato squilibri economici mondiali di cui paghiamo tuttora il prezzo, spesso senza rendercene conto.