Nel 2011 Wimdu, creatura fondata da Rocket Internet e Kinnevik (cioè dai fratelli Samwer e da una società di investimenti svedesi), lancia la sfida ad Airbnb. Secondo la loro tattica usuale, i Samwer propongono al cofondatore di Airbnb, Brian Chesky, di acquistare Wimdu - che ha lo stesso modello di business e compete sul suo stesso segmento di mercato - in cambio del 25% di Airbnb.
Davanti a questa mossa, Chesky decide di ascoltare il consiglio di Mark Zuckerberg: “Combatti, vincerà il prodotto migliore” scegliendo come arma per questa battaglia blitzscaling, un set di strategie e tattiche molto aggressivo che guida verso una crescita fulminea, privilegiando la velocità rispetto all’efficienza. Blitzscaling deriva dall'uso della parola blitz per intendere qualcosa di rapido, fulmineo, significato che venne usato per la prima volta nel ventesimo secolo, nella parola blitzkrieg: guerra lampo.
L’anno prima, in Cina, un altro CEO si era trovato davanti a una situazione molto difficile. Tencent possedeva il sistema di messaggeria QQ, 650 milioni di utenti attivi al mese, ed era una delle più importanti internet company cinese, con revenue per 2 miliardi.
QQ, però, è un prodotto per desktop, ed è necessario passare a sviluppare qualcosa per mobile. Un’opportunità che costituisce anche un grande rischio, poiché minaccia le relazioni di Tencet con gli operatori telefonici come China Mobile, che riceve il 40% del valore economico degli sms che si scambiano gli utenti QQ.
In segreto, un piccolo team riceve il via libera e in due mesi sviluppa il servizio Weixin, parola che in Mandarino significa micromessaggio. Fuori dalla Cina, il servizio diventa noto come WeChat. A sedici mesi dal lancio, vanta 100 milioni di utenti, che sei mesi dopo sono diventati 200 milioni e, appena quattro mesi più tardi, sono arrivati a 300 milioni. Alla fine del 2016 i guadagni di Tencent sono saliti a 22 miliardi di dollari, una crescita del 48% rispetto all’anno precedente e del 700% rispetto al 2010. Il CEO di Tencent, Pony Ma, ha definito la decisione che prese nel 2010 e i due mesi successivi “questione di vita o di morte”.