Spesso l’ufficio o il luogo di lavoro si trasforma in un covo di ostilità e maldicenze. Quando le cose vanno storte, in particolare, la tentazione di puntare il dito verso qualcuno in particolare è altissima. Ci cascano quasi tutti, è difficilissimo resistere ed evitare di mettere il presunto colpevole sulla gogna. E da qui nascono i conflitti e le ostilità; emerge una tensione costante e l’atmosfera si fa pesante e insopportabile. Iniziano delle piccole battaglie tra gruppi, il gossip dilaga e tutto questo veleno abbassa la qualità della vita e l’umore delle persone. Di fronte a questo scenario possiamo muoverci in tre modi: possiamo assecondare questa negatività, schierandoci apertamente contro i nostri rivali, i responsabili degli insuccessi e degli errori. Oppure possiamo ignorare che ci sia il problema, facendo finta di niente. Poi c’è l’ultima opzione, la più conveniente per noi stessi e per gli altri: possiamo farci coraggio e opporci a questo stato delle cose. Cambiare direzione, aprendo la mente e modificando il nostro atteggiamento. È chiaro che questa strada risulta la più difficile. Ma se la intraprendiamo possiamo davvero cambiare direzione e creare, insieme agli altri, una piccola comunità di persone che lavorano con serenità ed entusiasmo. Non è facile per niente, va detto. Ciò che succede sul posto di lavoro, infatti, è spesso lo specchio di ciò che succede nella società. C’è sempre più solitudine nel mondo, individualismo, l’energia negativa dilaga. I rapporti personali si sfilacciano più facilmente, sono più vulnerabili e passeggeri. È come se il senso di civiltà e il rispetto siano concetti obsoleti, promossi da persone ingenue e inutilmente idealiste. Ma la verità è che tutti vorrebbero che questi valori tornassero in auge. Noi possiamo farlo benissimo attraverso strategie ben precise. Come abbiamo detto, abbiamo la possibilità di cambiare davvero marcia, coinvolgendo i nostri colleghi di lavoro in questa piccola, ma grande rivoluzione.