A un certo punto della sua esistenza, l’autore Chase Jarvis, si è trovato di fronte a un bivio: studiare per diventare un dottore oppure lasciare tutto e seguire i suoi autentici desideri. La pressione che sentiva addosso era notevole; esercitare la professione medica era qualcosa che gli dava prestigio e avrebbe di sicuro fatto contenti i suoi genitori. Del resto Jarvis aveva sempre cercato di accontentare gli altri, di trovare l’approvazione delle persone a lui vicine. Perché dunque in quel caso le cose sarebbero dovute andare diversamente? Eppure l’inquietudine dentro di lui si faceva sempre più crescente. Un evento drammatico lo spinse a dare voce a questo disagio e a uscire dai suoi soliti binari. La morte di suo nonno gli fece crollare tutte le sue certezze e lo portò a riflettere sulla sua esistenza, sui suoi obiettivi. Fu a seguito di quella grave perdita che decise, molto semplicemente, di seguire la sua pancia, il suo istinto. E stabilì che, da quel momento in avanti, avrebbe fatto di tutto per diventare non un medico, ma un fotografo. Il solo pensiero lo rendeva felice. Quella decisione non entusiasmava di certo i suoi genitori, ma la cosa non lo turbava più di tanto. Per la prima volta, all’età di ventuno anni, decise di fare di testa sua. Scelse la strada della creatività. Si mosse verso un mondo ancora da scoprire, che però poteva permettergli di conoscere sé stesso attraverso le immagini.
Jarvis ha voluto dunque mettere la sua creatività al centro della sua vita. E, come lui, possiamo farlo tutti. Essere creativi non significa necessariamente fare come ha fatto lui; non occorre mollare il lavoro, trasferirsi all’estero e darsi a una vita bohémien. Si tratta qualcosa di più profondo e sostanziale. La creatività fa parte di noi, risiede nell’anima di ognuno. Tutti abbiamo fantasia, indipendentemente dal nostro genere, status sociale ed età. Bisogna solo scoprire dentro di noi questa risorsa e portarla al mondo. Abbracciare questo aspetto di noi ci farà sentire più soddisfatti e sereni e darà alle nostre giornate un significato diverso.