Tim Harford ritiene che lo studio della statistica possa darci informazioni molto utili sul mondo in cui viviamo, anche se molte persone pensano che questo argomento sia noioso. Ma in realtà c’è anche il modo di viverlo in maniera leggera, simpatica e istruttiva. Ed è un argomento importante, perché i numeri possono aiutarci a capire meglio come funziona la vita e le leggi che la governano.
La prima cosa di cui tenere conto è che i numeri a volte possono mentire ed essere strumentalizzati, quindi dobbiamo saperli leggere. Facciamo un esempio. Quando siamo piccoli, spesso chiediamo ai nostri genitori come nascono i bambini e loro ci rispondono che “li portano le cicogne”. Bene, volendo potremmo provare a dimostrare questo fatto con l’aiuto di alcuni dati. Se osservi quanti bambini nascono ogni anno in Europa e quante cicogne vivono nello stesso territorio, noterai che esiste un forte legame tra i due numeri. Se facessi un grafico, avresti una sorta di “prova” del fatto che esiste una connessione tra il numero di cicogne e il numero di bambini in un dato paese. Ciò non significa necessariamente che esista un rapporto di causa ed effetto fra le due specie, ma dimostra che esiste un legame tra le due quantità. Ma come tutti noi sappiamo, i bambini non vengono portati dalle cicogne.
Nonostante si possa mentire attraverso i numeri, comunque, ciò non significa che dovresti ignorarli. Le statistiche possono mostrarci delle verità molto utili. Il segreto sta nell’imparare a leggere i dati e saper distinguere le informazioni utili da quelle false. Spesso, questa distinzione deriva dal nostro grado di obiettività e distacco dalla vicenda in questione. Harford ci dice che più forte è il coinvolgimento emotivo, più è difficile pensare in modo corretto e imparziale. Quando si lavora con i dati, quindi, ma anche se li stiamo semplicemente usando per arrivare a una decisione nella vita di tutti i giorni, è importante non ignorare la propria emotività, ma piuttosto esserne consapevoli e tenerne conto. L’essere umano, infatti, tende a vedere quello che vuole vedere.
Pensa anche solo al prezzo di un oggetto o un servizio. Diciamo, ad esempio, 578 euro. Se desideri fortemente quell’oggetto, la tua mente tenderà a visualizzare un costo di circa 500 euro. Se invece sei più dubbioso o non molto interessato, tenderai ad avere l’impressione che costa circa 600 euro. Oppure potrei dirti che negli ultimi 2 anni un certo titolo dei mercati finanziari è sceso del 30% e che non rappresenta è un buon acquisto. Ma andando a vedere il trend degli ultimi 20 anni, nel complesso, è salito magari del 5.000%. Quindi, nonostante la momentanea discesa, si potrebbe presumere che sul lungo periodo sia un titolo solido. Dipende anche da altri fattori. Ecco perché i dati vanno sempre filtrati, contestualizzati e letti lasciando le proprie emozioni al di fuori del calcolo.