Chiamata anche operazione Ironside dall’Australian Federal Police (AFP), l’operazione di spionaggio Trojan Shield, guidata dall’FBI, ha visto la collaborazione di AFP, Europol e delle forze di polizia di oltre 16 paesi diversi. Alla base di questa operazione c’era un’ingegnosa trappola tecnologica chiamata Anom, un sistema di messaggistica criptato pensato proprio per ingannare i criminali e carpire informazioni sulle loro operazioni. All’interno di Anom era installata una backdoor, cioè una chiave crittografia invisibile agli utenti, in grado di intercettare e decifrare in tempo reale le loro comunicazioni. Così, mentre i criminali pensavano di poter comunicare tra loro in modo sicuro, evitando le intercettazioni della polizia, le forze dell’ordine avevano accesso a tutti i messaggi che si mandavano.
Grazie ad Anom, in tre anni sono stati intercettati oltre 27 milioni di messaggi relativi a diversi crimini tra cui traffico di droga, riciclaggio di denaro, rapimenti e omicidi. Nel giorno della sua chiusura, l’operazione ha portato all’arresto di oltre 800 persone in tutto il mondo, a cui si aggiungono gli arresti e le incriminazioni portate avanti negli anni seguenti. Inoltre, sono state sequestrate ingenti quantità di droga, armi, beni di lusso e milioni di dollari in valute varie, comprese le criptovalute.