Di solito la parola “dolce” è associata a qualcosa di cui pentirsi dopo. A causa degli zuccheri, dei grassi, delle calorie il dolce viene snobbato.
Secondo l’autrice Christina Tosi, invece, il dessert è molto più di quanto si possa immaginare. Basterebbe infatti approfondire il proprio rapporto con i dolci, dando loro maggiore spazio, per scoprirsi persone più felici.
La parola dessert coincide secondo l’autrice con la parola gioia. Questo perché è dimostrato che mangiare un dolce regala momenti di felicità. Bisognerebbe allora sfruttare questa risorsa come fosse una sana abitudine, o un rituale, in grado di stimolare l’apprezzamento di sé aumentando anche il desiderio di celebrare piccole vittorie.
Avere qualcosa da festeggiare rende infatti la vita più leggera e allora bisognerebbe inventarsi ogni giorno una scusa diversa per celebrare. Non serve una scusa eclatante o seria, è importante solo il senso che tu dai alla ricorrenza che potrebbe essere un semplice autocompiacimento per un’attività finita o un’esame passato con il massimo dei voti.
Ogni momento è buono per celebrare. Spesse volte si attende il cosiddetto momento buono, ma chi stabilisce che è arrivato davvero il momento buono? Sembra impossibile da prevedere perché il momento successivo potrebbe essere un momento migliore del precedente. Tale affermazione giustifica quindi il festeggiamento continuo anche in assenza di un’apparente ragione.
L’importante è iniziare, un’azione che sembra essere di difficile applicazione soprattutto i primi tempi quando si vorrebbe festeggiare ma si ha paura di essere giudicati da se stessi o dagli altri. Se si cerca bene c’è sempre una buona ragione per celebrare un evento. Le opportunità infatti si creano nel mentre, e la cosa straordinaria è che momenti insignificanti potrebbero trasformarsi in serate indimenticabili. Inoltre chi celebra un momento memorabile rende la vita degna di essere vissuta ed è di ispirazione per gli altri a fare lo stesso.