Perché questo libro cita il leopardo nel titolo? Ci sono due ragioni fondamentali. La prima è riconducibile a un film del 1981 che si chiama "Gli anni spezzati". La pellicola è ambientata durante la Prima Guerra Mondiale e racconta di Archy e Frank, due giovani australiani che si arruolano nell'esercito e partecipano alla Battaglia di Gallipoli. Archy, interpretato da Mel Gibson, è una promessa dell’atletica e sogna di partecipare, un giorno, alle Olimpiadi.
C’è una scena, in questo film, che ha colpito in maniera particolare l’autore del libro, Kelly Starrett. Si tratta di uno scambio che avviene fra Archy e suo zio Jack, che in quel momento lo sta allenando. Il ragazzo promette allo zio che può arrivare a correre addirittura come un leopardo. La sicurezza mostrata da Archy, che lo porta a paragonarsi addirittura a un animale così veloce e inafferrabile, è rimasta per sempre nella testa di Starrett. A quell’epoca l’autore ha solo quattordici anni e viene letteralmente investito da quello sfoggio di determinazione e fermezza.
Ma, come abbiamo detto, c’è un altro motivo dietro alla scelta di citare il felino nel titolo del libro. Un giorno Starrett fa due chiacchiere con un vecchio amico. Questo gli dice una cosa curiosa che riguarda il mondo animale: a detta dell’amico pare che il leopardo non riscaldi mai i muscoli prima di muoversi o sferrare un attacco. A differenza degli umani il felino non si prepara, è sempre pronto; non ha bisogno di prepararsi, non deve fare stretching, non è obbligato ad alzare la sua temperatura corporea. Ha a disposizione la sua potenza in qualsiasi momento della giornata. A Starrett si accende la lampadina; ancora una volta il leopardo entra nel suo immaginario e lo lascia senza parole.
Il suo libro fa riferimento a questo animale perché tutti vorremmo essere come un leopardo, sempre in forma e al massimo delle nostre forze. È chiaro che la nostra fisiologia differisce di molto e il paragone appare quantomeno azzardato. Ma quello che possiamo fare è migliorarci sempre di più a livello fisico e ambire a delle performance migliori. Esattamente come fa Archy, il protagonista de “Gli anni spezzati”, che non si accontenta di correre come gli altri e vuole arrivare al massimo delle sue possibilità.