Per molti di noi, la vita è una continua frenesia. I ritmi a cui siamo abituati, gli impegni che ci prendiamo, la tecnologia che ci permette di (e ci obbliga a) essere sempre connessi, contribuiscono a farci marciare avanti senza sosta.
Ci siamo convinti che la nostra esistenza sia funzionale solo alla produttività, che ogni momento in cui non stiamo facendo qualcosa sia tempo sprecato, e che rallentare, o peggio ancora fermarsi, sia non solo inutile, ma controproducente e quindi assolutamente da evitare.
Pensiamo a quanti di noi controllano l’e-mail aziendale sul treno, o la sera dopo cena. Quante volte ci capita di lavorare ad una presentazione mentre siamo sul treno o sull’aereo? A prima vista, potrebbe sembrare una buona cosa. Sfruttare questi momenti ci permette di spendere meno tempo alla scrivania, quindi dovremmo avere più tempo libero, giusto? Lo sarebbe, se non avessimo preso il vizio di riempire quel tempo che abbiamo liberato con ancora più lavoro e attività.
Il problema con la tecnologia è che ci offre grandi opportunità, ma nessuno ci ha mai spiegato quale sia il modo per utilizzarla. Anziché implementarla per migliorare la nostra vita, abbiamo modificato la nostra vita in base alla tecnologia.
“Le persone vengono giudicate in base alla velocità con cui rispondono, non in base alla qualità della risposta”.
Abbiamo troppo lavoro, siamo troppo stressati, e non osiamo pensare a cosa potrebbe succedere se dovessimo fermarci, anche solo per un attimo. Questo ci porta ad essere perennemente in modalità operativa, ma non possiamo fisicamente e mentalmente essere sempre al massimo della produttività, senza fermarci.