Dal dopoguerra, e in particolar modo a seguito della crisi finanziaria del 2008, in tutto il mondo si sta diffondendo un senso generalizzato di ansia, soprattutto a livello politico. L’aumento di popolarità di movimenti populisti sembra essere un risultato diretto del malcontento della popolazione. Avvenimenti come l’elezione di Donald Trump in USA, o il voto del popolo britannico per la Brexit, sembrano essere la manifestazione diretta del malcontento popolare verso la globalizzazione, quello stesso ideale che per decenni è stato in realtà il motore della crescita economica globale. Ma se leggiamo più a fondo, quello che troviamo veramente è un malcontento nei confronti dei governi, che non sono riusciti ad implementare politiche adatte a garantire la crescita.
Per decenni, gli USA sono stati un esempio di prosperità, ispirando innumerevoli altri paesi ad adottare un modello democratico, ponendo diritti e libertà dei propri cittadini in primo piano. Per quanto possano cambiare le culture che troviamo nel mondo, in ogni paese le persone cercano le stesse cose dai propri governi: un sistema educativo che gli permetta di migliorare la propria condizione sociale, un sistema sanitario che permetta loro di vivere in salute, e misure che favoriscano l’occupazione.
Quello che sta emergendo in questi ultimi anni è la chiara incapacità dimostrata dalle democrazie occidentali di implementare misure adatte a favorire la crescita economica.