Gli autori iniziano spiegando come i mercati finanziari riflettano non tanto il valore intrinseco delle aziende, quanto le aspettative future sugli utili e sulla crescita. Il prezzo di un'azione rappresenta una sorta di "consenso" condiviso tra gli investitori su ciò che ci si aspetta che l'azienda realizzi in futuro. Questo consenso è dinamico e cambia man mano che nuove informazioni diventano disponibili.
Rappaport e Mauboussin criticano i metodi tradizionali di valutazione, che spesso cercano di determinare un valore intrinseco basato su proiezioni future di flussi di cassa o cash flow. Questi approcci, secondo gli autori, sono spesso inaccurati perché è difficile prevedere il futuro con precisione. Inoltre, gli investitori tradizionali spesso trascurano l'importanza delle aspettative di mercato, concentrandosi invece solo sui numeri fondamentali. Il metodo che propongono per una valutazione di successo del mercato è quello basato sulle aspettative di mercato che battezzano come expectations investing e, cioè, l’investimento basato sulle aspettative, da cui il titolo del libro.
Il cuore del libro ruota attorno all'idea che il valore di un'azione è determinato dalle aspettative degli investitori sugli utili futuri dell'azienda. Se le aspettative sono troppo alte rispetto a ciò che l'azienda può realisticamente raggiungere, il prezzo dell'azione potrebbe essere sopravvalutato, e viceversa.
L’idea di base che ha un manager quando compra delle azioni è che il mercato non rifletta correttamente le prospettive di crescita di una data azienda, generalmente sottostimandole. Scommette, in altre parole, che le aspettative del mercato siano sbagliate e che siano suscettibili di essere riviste al rialzo in modo da poter guadagnare.