Quando ad un adulto viene diagnosticato l’ADHD è come se venisse aperta una finestra su un mondo precedentemente oscuro e confuso. Questo è esattamente ciò che è successo all'autore di questo libro, che ha scoperto di avere l'ADHD a 36 anni. Per lui, come per molti altri, questa diagnosi ha rappresentato una svolta fondamentale, non solo nella comprensione di sé stesso, ma anche nella sua interazione con il mondo.
L'ADHD, o Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività, è un disturbo neurobiologico che si manifesta con sintomi di disattenzione, iperattività e impulsività. Mentre tradizionalmente è considerato un disturbo infantile, negli ultimi anni si è capito che può persistere, o essere identificato per la prima volta, anche nell'età adulta. Contrariamente alle convinzioni popolari, l'ADHD non è solo una difficoltà a concentrarsi, ma include una gamma più ampia di sfide cognitive e comportamentali.
Per l'autore, così come per molti adulti, la diagnosi di ADHD ha fornito una spiegazione ad anni di difficoltà e frustrazioni. Ha permesso loro di rivedere le loro esperienze passate attraverso una nuova lente, comprendendo che le sfide affrontate non erano dovute a pigrizia o mancanza di volontà, ma a un funzionamento cerebrale diverso. Questa comprensione ha aperto la strada alla ricerca di strategie personalizzate per gestire i sintomi dell'ADHD e sfruttare le sue qualità uniche, come la capacità di iperfocalizzazione. Ma non solo: oltre a offrire una comprensione più profonda di sé, la diagnosi ha aiutato a ridurre lo stigma associato al disturbo, sia internamente che esternamente. Ha migliorato la consapevolezza di come l'ADHD influenzasse non solo le prestazioni scolastiche e professionali, ma anche le relazioni interpersonali e la vita quotidiana. Questa nuova consapevolezza ha permesso di affrontare la vita con una rinnovata autoaccettazione e di lavorare in modo più efficace per migliorare le relazioni e la produttività. Il viaggio personale dell'autore evidenzia quanto l'ADHD possa essere misconosciuto e malinterpretato. La sua storia è un promemoria che l'ADHD può essere nascosto dietro ciò che spesso viene scambiato per semplici stranezze di personalità.
La diagnosi di ADHD, quindi, non segna la fine del viaggio, ma l'inizio di una nuova fase di comprensione e adattamento. Per l'autore, come per molti altri, è stata la chiave per sbloccare un potenziale inespresso e per navigare nella vita con una nuova consapevolezza.