Facciamo ordine

Oggi è ancora diffuso un falso mito legato al mondo del lavoro. Essere perennemente affaccendati, a volte, è ancora sinonimo di successo, bravura e importanza perché si tende a prediligere come metro di valutazione il tempo impiegato per fare qualcosa e non il risultato finale. I tempi, però, stanno cambiando, così come anche i lavori. Oggi i knowledge worker, i lavoratori della conoscenza, sono la maggioranza. Il rischio per chi fa questi lavori è di finire in burnout per via dello stress eccessivo e della frustrazione. Pensiamo, per esempio, a quante volte ci distraiamo a causa della notifica di una email. Si stima che, in media, una persona impiega circa 64 secondi per trovare nuovamente la concentrazione dopo essersi distratta per guardare una notifica. 

Facendo due conti, se una persona riceve circa quaranta email al giorno e le consulta ogni 5 minuti circa, rischia di perdere più di otto ore alla settimana solamente per riprendere il filo di quello che stava facendo prima di distrarsi. Messa in questo modo è un sacco di tempo perso, no? Proprio per evitare questo spreco e la conseguente frustrazione, saper organizzare il proprio tempo in modo costruttivo è diventata oggi una delle competenze più importanti per vivere meglio. E non solo sul luogo di lavoro.