Il processo creativo dietro la produzione artistica è da sempre fonte di infiniti quesiti. Cos'è l'ispirazione? Come funziona il linguaggio dell'immaginazione? Perché alcune opere riescono a trascendere lo spazio e il tempo?
Stephen Nachmanovitch prova a dare un senso a questo inestricabile quadro, raccontando il lavoro che sta dietro a qualsiasi forma di improvvisazione in ambito artistico, con particolare attenzione verso la musica. Proprio l'improvvisazione è infatti lo step finale di un processo che coinvolge anima, corpo e mente, la cui analisi permette di discutere con maggiore attenzione circa il mistero della forza creativa. Alcuni famosi artisti, come il compositore Schoenberg, dissero che in fondo tutta l'arte è improvvisazione e in ambito musicale il suo ruolo nei secoli è stato cruciale, da Mozart al jazz. Questa, inoltre, non si ferma alla produzione musicale. Una serie di dipinti di Kandinsky prende il nome di "Improvvisazioni" e nella letteratura tanti sono gli esempi di momenti di illuminazione che hanno permesso repentini cambi o sviluppi nella scrittura di un'opera. Nel teatro infine è una vera e propria pratica fondante.
Un'artista che riesce davvero a comunicare qualcosa è più che un ottimo esecutore. È un creativo che trae dalla sua personale verità un approccio genuino e pieno di vita. Michelangelo credeva che l'opera scultorea fosse già presente nella pietra e che il compito dello scultore sia quello di svelarne i contorni. Indagare sul potenziale dell'improvvisazione è dunque lavorare sul proprio potere creativo sopito, sull'ascolto di tutto ciò che esiste. Troppo spesso l'arte viene concepita come un insieme di regole e tecniche da impiegare per realizzare un'idea. Con Free Play, Stephen vuole dare credito al valore del gioco, della pratica gioiosa, della pazienza e dell'amore, come vere forze trainanti dell'atto creativo.