Negli ultimi anni l’espressione “libertà di parola” ha acquisito una nuova dimensione, precisamente riguarda il diritto di dar voce alla propria opinione senza dover giustificare il motivo del proprio pensiero. In questa nuova società la gente si sente autorizzata a dar voce alle opinioni più spregevoli (razzismo, misoginia, omofobia ecc.), supportate da slogan che incitano alla discordia diffusi dai media, senza essere più sfidati a spiegare il perché della propria posizione.
Radio, televisione e giornali diffondono le opinioni estreme di figure istituzionali, senza sfidarle a spiegarne il motivo, autorizzando in questo modo il resto della popolazione a fare lo stesso. Oggigiorno quando qualcuno richiede di rispettare il diritto alla libertà di parola mentre presenta le sue opinioni più controverse, ciò che chiede davvero è la libertà di parlare senza dover analizzare o spiegare la propria posizione. La lotta contro i promotori del “politicamente corretto”, considerato come l’oppressione della libertà di parola, portata avanti proprio nel nome della libertà e della tolleranza, cerca di reprimere le opinioni che mettono più a disagio, arrestando così lo sviluppo sociale in grado di minacciare uno status quo in cui sono privilegiati solo gli uomini bianchi etero.