La parola mindfulness è da qualche anno entrata a far parte dell’immaginario collettivo, in relazione al benessere fisico e psicologico. La vita moderna richiede infatti di pensare nuove soluzioni per prenderci cura di noi stessi e della nostra salute. Le filosofie orientali in questo senso hanno tanto da offrire. È infatti possibile partire da se stessi per riconnettersi a tutto ciò che circonda nel migliore dei modi possibili, e con l’approccio giusto è possibile tornare a vivere il proprio corpo e la propria mente in maniera unitaria, ritrovando energie, voglia di vivere e positività. Se la vita ci pone di fronte a quesiti insolubili, o che ci sembrano tali, rivolgerci al modo in cui li affrontiamo è il massimo che possiamo fare. La vita è cambiamento e dobbiamo accettarlo, non senza combattere quando necessario.
Questi sono i temi cruciali del piccolo manuale introduttivo alla mindfulness How to Train a Wild Elephant di Jan Chozen Bays, un’insegnante di meditazione e pediatra, specializzata in ambito medico in casi di bambini vittime di traumi e abusi. L’autrice identifica la pratica con qualsiasi atto volto a prendere coscienza di ciò che si sta facendo, di ciò che ci circonda e di ciò che sentiamo o pensiamo, senza giudizio critico, e nel libro ne elenca 53, che possono indirizzarci verso questo approccio alla vita. Si tratta di un modo per espandere il potere della meditazione a tanti nostri piccoli gesti quotidiani. La mindfulness, quindi, è una porta di accesso a una maggiore consapevolezza di sé, per trovare forze, coraggio ed energia anche nei momenti in cui tutto appare buio. Gli eventi traumatici, infatti, fanno parte più o meno della vita di tutti. Le difficoltà stanno nel riuscire a concentrarsi sul presente liberandoci dal peso dei pensieri incessanti, ruminanti, che ci impediscono di pensare e sentire le nostre emozioni con chiarezza. Con la mindfulness possiamo allontanarci dalla sensazione di vivere con il pilota automatico inserito e tornare a sentire con pienezza il momento. Il Buddismo si sofferma particolarmente sull’atto di prestare attenzione alla grandezza di ogni momento. Questa attenzione non va però confusa con quella di tipo superficiale, razionale. Si tratta di una consapevolezza che va oltre il bene e il male, che elimina le barriere tra l’io e il mondo esterno, tra passato e futuro. È una dimensione in cui tutto è interconnesso, dove non siamo soli e dove la vita ci si presenta come un dono tanto incredibile quanto fugace.
Prima di esplorare meglio il senso di alcuni concetti e di scoprire quali pratiche quotidiane consiglia l’autrice, vediamo come e perché la mindfulness può migliorare la nostra vita.