Fino a pochi decenni fa ad occuparsi di perdono erano solo teologi, religiosi o consulenti spirituali; oggi anche la scienza ne studia i benefici fisici e psicologici. Perdonare fa bene, aiuta a purificarsi e liberarsi dal dolore e dalla sofferenza, e migliora l’equilibrio psico-fisico.
Una parte della scienza ha dimostrato come il perdono sia la chiave fondamentale per la nostra salute: l’atto di perdonare influenza il sistema immunitario e quello cardiovascolare, ha effetti sul sistema nervoso centrale ed è importante per la salute mentale. Perdonare consente di sviluppare sentimenti ed emozioni positivi che influenzano direttamente il nostro benessere.
Al di là di questi ottimi benefici, c’è però un livello più profondo in cui il perdono agisce: ci permette di fare esperienza dell’unità originaria del nostro essere e andare oltre la percezione illusoria di una realtà separata.
Attraverso il perdono, possiamo ristabilire uno stato di unione, dove tutto ciò che è esteriore e tutto ciò che è interiore diventano una cosa sola. Possiamo riuscire a trasformare il dolore, l’odio, la rabbia e il rancore in amore, consapevoli del fatto che ogni ombra nella nostra vita è solo la testimonianza dell’esistenza della luce.
Il perdono è quel luogo interiore in cui possiamo trasformare ogni circostanza che ci procura dolore e che incide in modo negativo sulla nostra esistenza in un dono, una risorsa; il perdono può trasmutare sia l’ambiente esterno che noi stessi, riallineando tutto su principi di libertà, gratitudine e amore.
Perdonare a questo livello ci permette di ottenere un effetto liberatorio, alleggerendoci da sensi di colpa e sensazioni che ci opprimono, ci aiuta a crescere personalmente e spiritualmente, sviluppando in noi sentimenti di umiltà, apertura, pace, armonia, compassione e gratitudine.
Perdonare migliora le relazioni, perché aumenta la capacità di comunicare e comprendere, genera apertura e desiderio di riconciliazione, oltre ad avere un effetto sociale: la società diventa migliore quando comprende e metabolizza i principi del perdono, i processi e le sue dinamiche, soprattutto se a farlo sono educatori e figure di potere.
Fatte queste considerazioni, possiamo considerare il perdono come un processo di autorealizzazione, che parte da bisogni individuali per arrivare a produrre un’espansione della coscienza, che aiuta a maturare una visione olistica e integrata di ciò che normalmente percepiamo come realtà.
Nel libro ci vengono spiegate 7 tecniche del perdono che ci aiutano a sviluppare questa capacità di trasmutazione, rendendoci dei veri e propri alchimisti, in grado di accedere a un’esistenza più completa.