In questo libro si parla in maniera davvero approfondita di ipnosi. Una pratica affascinante, di cui però si conosce ben poco. Partiamo dalle basi: l’ipnosi è, in parole semplici, una sorta di trance, uno stato mentale caratterizzato da recettività e concentrazione. La mente del paziente si trova in una condizione di estremo rilassamento che predispone a un ascolto davvero profondo. Questa apertura permette all'ipnotista di oltrepassare i filtri della mente cosciente e di accedere a pensieri e ricordi che di solito rimangono inaccessibili.
Fra i molti specialisti che si sono cimentati in questa pratica, spicca senza dubbio la figura di Milton Hyland Erickson, uno psichiatra e psicologo statunitense. Si può dire che Erickson abbia rivoluzionato la prassi legata all’ipnosi; ha infatti utilizzato tecniche innovative nella cura dei suoi pazienti dando un contributo fondamentale all’evoluzione di questo approccio. Bandler e Grinder, i due autori del libro, hanno voluto proprio spiegare il modo di lavorare di Erickson e le sue metodologie.
Per capire meglio il mondo dell’ipnosi e il lavoro di Erickson, però, dobbiamo prima capire un assunto fondamentale: gli esseri umani non agiscono direttamente sul mondo. Essi agiscono attraverso un modello di quello che credono sia il mondo. Cosa significa questo concetto? In sostanza vuol dire che ognuno di noi crea una rappresentazione unica del mondo in cui vive. Noi non vediamo la realtà per com’è, ma per come pensiamo che sia. E quella che sarà la mia mappa per interpretare ciò che mi circonda, sarà diversa dalla tua che, a sua volta, si distinguerà da quella di una terza persona, e così via. L’ipnotista intercetta questo modello di rappresentazione e lo usa come una sorta di chiave di accesso all’interiorità del paziente. In questo modo sarà più facilitato a portare quest'ultimo in uno stato di trance profonda. Una volta capito questo primo e importante passaggio, possiamo fare un passo in più nell’analisi di questa pratica così complessa e interessante.
