Ignore Everybody

La storia di Hugh MacLeod è interessante. Rappresenta il modello positivo di un sogno che si realizza. MacLeod voleva lavorare in ambito creativo e si trovava, allora giovanissimo, a New York. Era il 1997. Sarebbe dovuto rimanere in città per qualche settimana per portare avanti un lavoro da copywriter. Quel lavoro si trasformò però in un impiego a tempo pieno.

MacLeod sognava New York, la città dalle mille opportunità. Viveva in un bellissimo appartamento, aveva un lavoro ambito e ben pagato, frequentava i party più esclusivi. Era un sogno che si realizzava, eppure non era quella la sua fortuna. Quasi per caso, MacLeod iniziò a frequentare i bar durante i momenti di pausa. E iniziò, per gioco, a scribacchiare sul retro dei biglietti da visita. In fondo, li aveva sempre in tasca, a portata di mano. Poiché quelle vignette raccontavano la sua vita a New York e racchiudevano pensieri e riflessioni personali iniziò anche a pubblicarle online.

La sua fortuna è stata non tanto trovare lavoro a New York quanto scegliere di pubblicare online la sua produzione artistica.

Fu così che MacLeod iniziò una brillante carriera creativa. Il suo lavoro era originale, efficace nel messaggio e riconducibile a lui. Il percorso del suo successo era fuori dall’ordinario.

Ogni arte deve essere riconoscibile, deve avere una voce, uno stile, una propria identità.