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Into Thin Air

Jon Krakauer

Into Thin Air

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Into Thin Air è il racconto della tragedia avvenuta nel 1996, quando i membri di tre diverse spedizioni che tentavano contemporaneamente la scalata dell’Everest furono colti da una tempesta. Ma il giornalista Jon Krakauer, che faceva parte del gruppo, non si limita al reportage di una avventura che costò 8 morti, e acclude nel libro informazioni e note sulla storia del Tetto del Mondo. Una storia che sembra essere cambiata radicalmente negli ultimi decenni, quando il denaro è diventato un fattore importante tra quelli in gioco, stravolgendo il senso, la natura e l’equilibrio nella sfida tra uomo e montagna.

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Analisi e idee chiave

01.

Nel marzo 1996, Jon Krakauer, giornalista e scalatore, partecipò come inviato alla spedizione sull’Everest guidata da Rob Hall. Durante l’ascensione del 10 maggio 1996 otto membri di tre diverse spedizioni morirono nel tentativo di raggiungere la cima

02.

Il punto più alto del pianeta viene individuato e certificato nel 1852, ma soltanto 101 anni più tardi gli uomini conquistano la vetta dell’Everest

03.

L’attacco alla vetta dell’Everest è strettamente collegato alle condizioni politiche: le prime spedizioni passano dal Tibet e puntano al versante nord, dal 1949 il Nepal apre i confini e le scalate si spostano al lato sud

04.

Nel 1985 un tabù cade: l’Everest, la cui cima è già stata raggiunta oltre 100 volte, viene conquistato da un ricco texano di 55 anni grazie alla guida di uno scalatore esperto. Le spedizioni commerciali, che permettono quasi a chiunque di tentare l’impresa, proliferano a partire dai primi anni Novanta

05.

La spedizione del maggio 1996: come in una tempesta perfetta, tutte le peggiori condizioni possibili si verificano in una notte, causando la tragedia

06.

La scalata della tragedia era stata preparata con cura, ogni passaggio era stato sperimentato con successo negli anni precedenti, comprese le fasi di adattamento alla carenza di ossigeno in quota

07.

L’affollamento è stato giudicato il fattore principale della tragedia: oltre a quella di Hall e Fisher erano presenti in quota altre spedizioni e non tutti i partecipanti avevano un adeguato livello di preparazione

08.

L’atto finale: dal Campo IV, situato sul Colle Sud, le spedizioni partono per la vetta. Il problema è che le condizioni del tempo lasciano una finestra davvero stretta per tentare l’ascensione

09.

L’ora limite: per consentire alla maggior parte degli scalatori di raggiungere la vetta, Hall consente la violazione più grave di tutte e non ordina il dietro front all’ora stabilita, che peraltro Fisher non aveva nemmeno definito

10.

Citazioni

11.

Da Ricordare

01. Nel marzo 1996, Jon Krakauer, giornalista e scalatore, partecipò come inviato alla spedizione sull’Everest guidata da Rob Hall. Durante l’ascensione del 10 maggio 1996 otto membri di tre diverse spedizioni morirono nel tentativo di raggiungere la cima

Quando Jon Krakauer raggiunse la vetta del Monte Everest, nel primo pomeriggio del 10 maggio, non dormiva da cinquantasette ore e stava combattendo gli effetti sul suo cervello della mancanza di ossigeno. Mentre cominciava la lunga e pericolosa discesa, una ventina di alpinisti stavano ancora salendo ostinatamente verso la cima mentre il cielo, senza che nessuno se ne accorgesse, cominciava a rannuvolarsi. Sei ore dopo e 1000 metri più in basso, mentre la tempesta spazzava la vetta con venti a settanta nodi e neve accecante, il giornalista, sfinito dal freddo, dalla stanchezza e dall'ipossia, raggiungeva il campo base. Soltanto la mattina seguente Krakauer seppe che sei dei suoi compagni di ascensione non erano tornati. A tempesta passata, cinque di loro erano morti e il sesto avrebbe dovuto farsi amputare il naso e la mano destra. Il bilancio di quella ascensione fu di 8 vittime (più una nona il giorno successivo), il peggiore nella storia per una sola stagione di ascesa all’Everest.

02. Il punto più alto del pianeta viene individuato e certificato nel 1852, ma soltanto 101 anni più tardi gli uomini conquistano la vetta dell’Everest

03. L’attacco alla vetta dell’Everest è strettamente collegato alle condizioni politiche: le prime spedizioni passano dal Tibet e puntano al versante nord, dal 1949 il Nepal apre i confini e le scalate si spostano al lato sud

04. Nel 1985 un tabù cade: l’Everest, la cui cima è già stata raggiunta oltre 100 volte, viene conquistato da un ricco texano di 55 anni grazie alla guida di uno scalatore esperto. Le spedizioni commerciali, che permettono quasi a chiunque di tentare l’impresa, proliferano a partire dai primi anni Novanta

05. La spedizione del maggio 1996: come in una tempesta perfetta, tutte le peggiori condizioni possibili si verificano in una notte, causando la tragedia

06. La scalata della tragedia era stata preparata con cura, ogni passaggio era stato sperimentato con successo negli anni precedenti, comprese le fasi di adattamento alla carenza di ossigeno in quota

07. L’affollamento è stato giudicato il fattore principale della tragedia: oltre a quella di Hall e Fisher erano presenti in quota altre spedizioni e non tutti i partecipanti avevano un adeguato livello di preparazione

08. L’atto finale: dal Campo IV, situato sul Colle Sud, le spedizioni partono per la vetta. Il problema è che le condizioni del tempo lasciano una finestra davvero stretta per tentare l’ascensione

09. L’ora limite: per consentire alla maggior parte degli scalatori di raggiungere la vetta, Hall consente la violazione più grave di tutte e non ordina il dietro front all’ora stabilita, che peraltro Fisher non aveva nemmeno definito

10. Citazioni

11. Da Ricordare

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  • Comprendere l’intreccio di fattori che hanno causato la tragedia del 1996.

Il giornalista e scalatore Jon Krakauer è autore di otto libri e ha ricevuto un Academy Award in Literature dalla American Academy of Arts and Letters per la sua capacità di combinare la tenacia e il coraggio con la profonda intuizione, unendo i talenti del giornalista investigativo e dello scrittore. Krakauer ha raccontato la spedizione sull’Everest di Rob Hall in un articolo per Outside, che lo aveva spedito come inviato, e poi nel primo libro pubblicato sulla tragedia del maggio 1996.

Casa Editrice:

Pan Books

Anno:

2011

Pagine:

352

ISBN:

978-1447200185