L'uomo ha impiegato circa 150.000 anni per raggiungere il primo miliardo di individui, circa 130 per il secondo, una settantina per il terzo e appena 25 per il quarto.
Molti vedono la crescita della popolazione come la causa principale di inflazione, disoccupazione, inquinamento, congestione, immigrazione indesiderata, afflussi di rifugiati, guerre commerciali, guerre di droga e terrorismo. Ognuna di queste patologie ha molte cause, ma di certo l’aumento della popolazione è una di esse.
Può essere difficile credere che un aumento della popolazione dal 2 o 3% all'anno (media che caratterizza i paesi poveri) possa essere rilevante, figuriamoci il tasso di crescita annuo inferiore all'uno per cento riscontrato nei paesi ricchi. Tuttavia, gli studiosi della demografia hanno sottolineato che l'aumento medio della popolazione mondiale negli ultimi milioni di anni, che è stato inferiore allo 0,002 per cento all'anno, ha prodotto nell’arco del tempo i nostri attuali 8 miliardi di persone. Quando si tratta di tassi di crescita perpetrati indefinitamente, quindi, nessun tasso che supera lo zero può essere considerato piccolo.
L’area occupata da una persona in piedi sulla superficie terrestre è di circa 0,28 metri quadrati. Se dividiamo la superficie terrestre per l'area occupata da una persona, otteniamo il numero 529 trilioni. Questo significa che letteralmente sul pianeta Terra c’è spazio “solo” per 529 trilioni di esseri umani. Il dato sorprendente però, in tutto questo, è un altro: per effetto della crescita esponenziale, partendo da una situazione planetaria di 5 miliardi di persone che crescono in numero dell’1,7% all’anno, ci vorrebbero solo 686 anni per raggiungere quel numero di individui che saturerebbero l’intera superfice. E di certo non si potrebbe vivere con così poco spazio. E questo lasso di tempo di circa 7 secoli rappresenta soltanto il 34% dell'era cristiana totale che sia esistita fino ad oggi.
Pertanto, non serve scomodare chissà quali complicate teorie per capire che l’aumento della popolazione rappresenta un problema. Per quanto l’argomento sia spinoso e implichi scelte difficili, va affrontato. Far finta di niente e ignorare il problema, non lo farà sparire.
Crescita? Stagnazione? Crollo? Cosa riserva l'immediato futuro per il numero di persone che compongono la nostra civiltà? Rispondere a questa domanda è estremamente difficile, ma una cosa è certa: osservare i “trend” per predire il futuro è inutile. I trend non rappresentano il destino. Se ipoteticamente una persona fosse vissuta nell’era del mesozoico e avesse cercato di prevedere il futuro dei dinosauri in base a dei trend, avrebbe predetto per loro un futuro florido e roseo. D’altronde era così da circa 150 milioni di anni. Eppure che fine hanno fatto, oggi, i dinosauri? Dove si trovano adesso?
Per predire il futuro e capire cosa è necessario fare, dobbiamo guardare ai fondamenti e alla base sostanziale delle azioni umane. Dobbiamo misurare le risorse a disposizione rispetto al fabbisogno richiesto e guardare ai numeri.