Iniziamo subito con una cosa importante: la perimenopausa, la menopausa, e la post menopausa sono tre cose diverse. Ed è fondamentale non confonderle. La perimenopausa indica il periodo di transizione che porta alla menopausa. In sostanza è la fase di passaggio in cui una donna da fertile, diventa non fertile. La perimenopausa può durare molti anni e può causare diversi sintomi, tra i quali vuoti di memoria, vampate e atrofia vaginale. Se si ha un’età da menopausa, ma il ciclo mestruale ancora c’è seppur molto irregolare, si è in perimenopausa. Se le mestruazioni mancano per un anno intero allora si è in menopausa. Dopo questi trecentosessantacinque giorni si passa alla post menopausa.
Una volta chiarito questo aspetto, è necessario puntualizzare un’altra cosa importante. I termini “vagina” e “vulva” non sono parolacce. C’è una sorta di strano taboo attorno a queste parole. Fin da piccole siamo abituate a chiamarle con altri nomignoli, come se usare il termine corretto fosse troppo scabroso. Ma per parlare in modo efficace di questo tema dobbiamo imparare a liberarci da influssi culturali e condizionamenti. Non abbiamo nulla di cui vergognarci e non c’è motivo per cui girare attorno ai concetti o ammorbidire la realtà. Si parla della nostra salute e bisogna farlo in modo chiaro e corretto. Ci vogliamo concentrare, in particolare, sull’effetto che ha il tempo sui nostri organi sessuali. Su questo argomento si dicono da sempre un sacco di sciocchezze; la donna in menopausa è una donna isterica a causa degli ormoni, vittima di vampate di calore fortissime, che la spingono a comportamenti esagerati. Ma la verità è molto più complessa. I cambiamenti ormonali e le vampate sono presenti, ma non si traducono di certo in atteggiamenti buffi e quasi comici. E soprattutto, ci sono altri sintomi molto importanti, di cui si sa pochissimo. Tra questi la secchezza vaginale, l’infiammazione della vulva e la depressione. E forse è il caso di cominciare a parlarne seriamente.