Lo scopo della mindsight è quello di dare un’occhiata onesta all’interno di noi stessi per comprendere i nostri comportamenti.
Il modo in cui agiamo e reagiamo trova origine nelle nostre esperienze passate e nella nostra infanzia. Avvenimenti che il nostro cervello ha codificato, creando delle mappe mentali e collegando ad esse dei pattern emotivi.
Chi da piccolo è stato morso da un cane, in età adulta è più restio ad avvicinarne uno e, probabilmente, inizia ad agitarsi e sudare quando un cane gli si avvicina. Sono atteggiamenti che, tuttavia, possiamo razionalizzare, cambiando il nostro approccio a questo tipo di esperienza.
Grazie alla mindsight possiamo creare nuove associazioni emotive legate all’incontro con un cane, per esempio accarezzandone uno particolarmente coccolone. Questo gesto crea una nuova esperienza e, a livello cerebrale, un nuovo pattern, cioè l’associazione positiva a un’emozione che, questa volta, è diversa dalla paura.
La mindsight si basa sull'onestà e l’umiltà, prima di tutto verso noi stessi. È una nuova scienza che può diventare uno stile di vita.
Ci permette, infatti, di prendere atto che ciascuno di noi possiede dentro di sé un mare, fatto di esperienze, emozioni e sogni. In base a quanto il nostro mare è calmo o agitato, tali saranno i nostri comportamenti nel comunicare con gli altri e, ancora prima, con noi stessi. Le relazioni che costruiamo, infatti, altro non sono che lo specchio del nostro mondo interno.
Entrare in contatto con gli altri ci permette di condividere un pezzetto del nostro mare interno e sconfinare nel loro. Come scrive Daniel Goleman nella prefazione di Mindsight, «Il cervello è un organo sociale».
La mindsight, tuttavia, non deve essere intesa come un mezzo per raggiungere la perfezione. In quanto essere umani, siamo e resteremo individui vulnerabili e imperfetti. Applicando questo nuovo approccio, possiamo aspirare a vivere serenamente e con maggiore controllo delle nostre reazioni.