Il famoso pugile comunemente chiamato Muhammad Ali nacque a Louisville, nel Kentucky, nel 1942. Il suo vero nome, però, era “Cassius Marcellus Clay Jr.”. Il cambio di nome arrivò nel 1964, all’età di 22 anni, a seguito della sua conversione all’Islam. Cresciuto nel clima di segregazione presente in quegli anni nel Sud degli Stati Uniti, fin da piccolo sperimentò in prima persona cosa vuol dire essere coperti di pregiudizi razziali e discriminazione.
L’avvicinamento al pugilato avvenne in maniera davvero singolare. All’età di 12 anni, Clay, dopo che la sua bicicletta venne rubata, disse all’agente di polizia incaricato che voleva menare il ladro, e l’agente, fra le altre cose, gli rispose che avrebbe fatto meglio a imparare a combattere prima di pensare a picchiare qualcuno. Il caso volle che quell’agente di nome Joe Martin fosse anche un allenatore di pugilato della palestra locale, e così Cassius iniziò davvero ad allenarsi con lui. Così prese avvio la carriera di colui che poi diventò noto a tutti come Muhammad Ali, e quindi dobbiamo in qualche modo ringraziare quel ladro senza volto e senza nome per aver regalato al mondo il pugile più forte di tutti i tempi.
Due anni dopo, a 14 anni, vinse il suo primo torneo per principianti nella classe dei pesi massimi leggeri. Poi vinse anche il Torneo Nazionale dei Golden Gloves e il titolo nazionale della Amateur Athletic Union, sempre per la divisione dei pesi massimi leggeri. Nel frattempo Cassius frequentava la Central High School di Louisville, una scuola pubblica per neri, in cui rimase dal 1956 al 1960. Mentre andava a scuola, si allenava però senza sosta e tutta la sua attenzione era concentrata sulla boxe e sulle olimpiadi del 1960. I suoi voti, quindi, erano pessimi. Per fortuna il preside della scuola Atwood Wilson aveva riconosciuto il potenziale del ragazzo e si mise in prima linea per fargli conseguire comunque il diploma.