Diventare ricchi non è una cosa né facile né veloce, ma può essere semplice e riproducibile. Quando si è molto poveri il denaro è la cosa più importante del mondo, perché riguarda la sopravvivenza. Ma non è necessario nascere in una situazione di privilegio per diventare milionari. La povertà permette di essere iper-concentrati su ciò che manca e al contrario di quanto gli autori di business fanno credere, avere una mentalità di scarsità può portare anche dei vantaggi, perché dà priorità alla sicurezza finanziaria. La scarsità insegna quattro abilità fondamentali, ovvero la creatività, la resilienza, l’adattabilità e la perseveranza nel costruire una vita migliore. Per migliorare la propria vita e la propria capacità di guadagno la cosa più importante è avere un’istruzione che permetta di elaborare e comprendere al meglio le informazioni, rendere più curiosi e autosufficienti. Uno dei più grandi errori è pensare che seguire le proprie passioni sia la chiave giusta per scegliere una carriera. Con grande probabilità ciò porterà alla disoccupazione o a un impiego sottopagato. Chi è nato povero sa quanto sia improbabile svegliarsi felici se si è preoccupati di non avere i soldi per mangiare o pagare le bollette. Inoltre le passioni possono cambiare nel tempo, soprattutto se si sceglie il proprio lavoro sulla base di ciò che si ama a diciotto anni. La felicità si basa invece sull’intersezione tra aspettative e realtà. La cosa migliore da fare è scegliere la carriera in base al suo punteggio POT, ovvero Pay-over-tuition. Per ottenere questo dato si deve sottrarre il costo totale della propria laurea dallo stipendio medio della professione che si andrà a fare. Se il punteggio è alto significa che i soldi spesi per le tasse scolastiche avranno un effetto maggiore sul proprio reddito.