Nel mondo degli affari, al giorno d’oggi, moltissime aziende investono tempo e denaro sperando di diventare innovative eppure trascurano l’azione più importante, cioè quella di stimolare la creatività dei loro dipendenti, che sono i veri protagonisti di ogni innovazione: otto persone su dieci affermano di non avere né la responsabilità né la possibilità di essere creativi sul lavoro. Gli esseri umani sono fatti per godere della propria fantasia e, quando non possono farlo, lo stress può degenerare in gravi disturbi come il burnout, cioè il collasso fisico o mentale dovuto all’eccesso di lavoro, dichiarato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità una delle malattie più diffuse nel nostro tempo: oltre 264 milioni di persone soffrirebbero di depressione e ansia causate dal loro impiego, con una perdita per l’economia globale di 1 trilione all’anno.
Al contrario, allenare una mente ad essere creativa ha numerosi effetti positivi che vanno oltre al problem solving e includono una maggiore apertura mentale, una disposizione alla collaborazione, alla comprensione e alla pazienza. Andare a scuola e, dopo, lavorare come dipendente, riduce la tendenza a fare domande. Ma quando si smette di chiedere, si smette di imparare. Questo aneddoto sulla storia del prosciutto al forno ne è un esempio perfetto: dopo aver visto la mamma tagliare sempre le punte del prosciutto prima di metterlo in forno, la figlia curiosa le chiede il perché. La madre, colta di sorpresa, si limita a rispondere che ha sempre fatto così, come ha sempre visto fare a sua madre. La figlia quindi si rivolge alla nonna, che le racconta che il suo forno era troppo piccolo e che per questo era sempre stata costretta a tagliare le estremità del prosciutto. La madre della piccola curiosa non ha mai domandato il perché, si è sempre limitata a seguire le regole, sprecando carne per anni.
Essere creativi significa tenere sempre aperto un occhio attento ai dettagli, curioso, affamato di imparare cose nuove. Quando la vita sembra tutta uguale e i giorni cominciano ad assomigliarsi troppo è il momento di cambiare qualcosa, di mettere in dubbio le piccole certezze quotidiane: invece di prendere il bus per andare a lavoro si può decidere di camminare, invece di pranzare in ufficio si possono provare piccoli ristoranti nei dintorni, piuttosto che frequentare i soliti locali si può partecipare a eventi dove non si conosce quasi nessuno… Per sentire di nuovo quella scossa di energia che aiuta il buon umore.