Fu il metodo antiquato (per larga parte cartaceo) con il quale l'FBI gestiva i dati a impedire di unire i puntini che avrebbero potuto evitare l'11 Settembre. Un ufficio si domandava come mai tanti stranieri prendessero lezioni di volo, un altro segnalava l'ingresso nel paese di vari attivisti di Al Qaeda, un terzo sollevava sospetti su una specifica persona. Ma le loro informazioni restarono isolate, nessun analista ebbe modo di accedervi. Secondo la Commissione sull'11 Settembre, il sistema informatico dell'FBI si dimostrò inadeguato alla situazione.
Da allora si sono succeduti vari tentativi di risolvere il problema, tra i quali Virtual Case File, che è costato 170 milioni di dollari: nemmeno una riga di codice di quel sistema informatico è mai stata usata. Poi è stato il turno di Sentinel, nel 2005, costo stimato 541 milioni di dollari, che doveva essere operativo dal 2009. Ma nel 2010, Jeff Johnson venne chiamato a risolvere questa situazione: 405 milioni erano stati spesi, era stata sviluppata appena la metà del programma, si stimavano necessari altri 6/8 anni di lavoro e altri 350 milioni di investimento.
La causa di tutto non era la qualità del lavoro delle persone, ma il loro modo di lavorare. Il progetto era stato organizzato secondo un metodo detto waterfall, a cascata, basato su diagrammi di Gantt - dal nome del loro inventore, che li aveva messi a punto nel 1910. I diagrammi di Gantt furono usati per la prima volta per approvvigionare le truppe del generale Crozier durante la Grande Guerra. In pratica, abbiamo abbandonato la guerra di trincea per quella con i droni, ma pretendevamo di realizzare il sistema informatico dell'FBI con i metodi del secolo scorso.