Da quando i social media hanno assunto il ruolo che ricoprono attualmente nella società, il focus si è spostato dal produttore all’utente: il mondo della comunicazione, specie quella pubblicitaria, è ormai incentrato sull’utente, sui suoi bisogni e sui suoi desideri.
Lo spostamento di potere è particolarmente evidente nel giornalismo: nel passato la principale forma di comunicazione tra chi pubblicava e chi leggeva erano le lettere che i lettori inviavano all’editore e solo alcune di queste lettere venivano pubblicate sui giornali, mentre adesso la comunicazione è molto più diretta e, soprattutto, interamente pubblica, online.
Dai social network alle notizie social e alla ricerca delle fonti social, sembra che la società sia diventata sempre più sociale, ma il desiderio per una maggior interazione sociale non è aumentato con l’aumento della tecnologia: gli esseri umani hanno sempre avuto il desiderio e la necessità di interagire tra loro. Chiaramente è vero che i social media dipendono dalle tecnologie che hanno permesso di creare piattaforme interattive e modificare contenuti generati dagli utenti. Questi cambiamenti universali hanno interessato in maniera significativa il modo in cui gli individui, le comunità e le organizzazioni comunicano.
Mano a mano che l’attenzione e il tempo delle persone si sono spostate sulle attività online, chi lavora nel marketing è stato sempre maggiormente in grado di monitorare le azioni e le decisioni degli utenti. Così sono nati i cosiddetti “big data”, enormi quantità di dati così grandi o complesse che sono difficili da processare usando le tradizionali applicazioni di elaborazione dei dati. La questione dei dati si complica ancor di più quando si parla di social media, che generano quantità ancor maggiori di dati, rappresentando così immense opportunità per chi quei dati non solo li può capire, ma li può anche usare a suo favore.
Per chi lavora nel marketing, nella pubblicità o nelle pubbliche relazioni si tratta di una vera e propria miniera di opportunità, ma lavorare con i social media e sui social media richiede un reale “cambio di chip”, un cambiamento di prospettiva, volto a integrare la comunicazione con le possibilità offerte dai social. Gli sforzi e l’impegno spesi sui social media ripagheranno poi trasformandosi in risultati economici reali.