Il modo in cui percepiamo il mondo è il nostro unico punto di riferimento e questo ci fa cadere nel false-consensus effect, effetto del falso consenso. Quando ci viene chiesto di indovinare il comportamento di un’altra persona in una determinata situazione, tendiamo a rispondere usando le nostre convinzioni, preferenze, giudizi e reazioni. Tendiamo cioè a sovrastimare il numero di persone che condividono il nostro pensiero e ci sorprendiamo quando incontriamo punti di vista diversi. Un esempio dell’effetto del falso consenso lo si vede nei team che si occupano della progettazione dell'esperienza utente di un software. La tendenza, per i designer, è quella di considerare intuitivo per tutti un determinato flusso di lavoro se loro per primi lo reputano tale.
Anche la regola d’oro secondo cui è giusto trattare gli altri come vorremmo essere trattati noi fa parte di questo modo di percepire il mondo, ancora troppo basato su di noi. Parlando di leadership, Jackie Insinger fa un passo avanti e propone una nuova regola: la Platinum Rule, la regola di platino. Secondo l’autrice, infatti, la regola d’oro mantiene comunque un focus troppo marcato su noi stessi. Come leader, invece, dovremmo pensare agli altri, alle persone che noi “serviamo”, cioè ai membri del nostro team. Ed è qui che entra in gioco la regola di platino, che significa trattare gli altri come loro vorrebbero essere trattati. La regola di platino risponde a un bisogno primario, proprio di ogni persona: essere conosciuta. Un leader ha il compito di capire i membri del suo team, di entrare in contatto con loro e scoprire qual è la loro prospettiva. Solo così potrà far sbocciare il potenziale delle sue persone. Ma ci può riuscire solamente se decide di mettere alla base della propria leadership la regola di platino.
La psicologia positiva si basa in gran parte sulla prospettiva. Ed è qui che si collega con la Platinum Rule di cui parla Jackie Insinger. Contrariamente alla psicologia tradizionale che cerca di portare una persona a un equilibrio partendo da una situazione di difficoltà, la psicologia positiva si occupa di far fiorire questa persona. Lavora quindi sulla creatività, sulla gioia, sulla realizzazione di sé, su quello che eleva, ispira e infiamma una persona. Grazie alla psicologia positiva possiamo decidere di cambiare il modo che abbiamo di vedere e di vivere il mondo. Possiamo scegliere chi siamo e come vogliamo presentarci. In altre parole: abbiamo potere sulla nostra prospettiva.