Una delle qualità fondamentali di un leader è la capacità di gestire i momenti di crisi. La parola “crisi” deriva dal greco, krisis, e vuol dire “cambiamento”. Una crisi infatti può verificarsi all’improvviso, per errori aziendali interni o cause esterne. Per l’imprevedibilità della sua manifestazione, non sempre un leader a guida di un’azienda, si trova preparato ad affrontarla. Non è detto che si riesca a superarla, ma si può lavorare sulle proprie capacità e attitudini affinché la risposta nella gestione della crisi risulti immediata ed efficace. In realtà, l’unica forma di prevenzione rispetto una probabile crisi, rimane la preparazione. L’esperienza pregressa nel lavoro può naturalmente aiutare, tuttavia il modo migliore per prepararsi è studiare diversi casi di successo o fallimento. Questi permettono di affinare una visione d’insieme senza avere lo stress fisico, emotivo e psicologico di vivere in diretta una crisi, le cui conseguenze ricadono sul business e sulle tante persone coinvolte. Imparare dall’esperienza altrui evita il trauma del fallimento diretto. La caratteristica determinante di un leader è la prontezza mentale, un’attitudine che si allena e che prevede disciplina emotiva, conoscenze profonde e rigore intellettuale. La disciplina emotiva è necessaria per controllare le emozioni contrastanti che accompagnano un momento di difficoltà come ad esempio la paura di sbagliare o l’ansia di dover risolvere la situazione al più presto. In uno sforzo di razionalità, il leader deve capire la crisi per quello che è oggettivamente. In altre parole, il leader è colui che deve mantenere la calma. Esistono persino corsi specifici per imparare a gestire lo stress provocato da situazioni di forte pressione. Sono corsi che stimolano nel minor tempo possibile risposte efficaci in situazioni di stress psicofisico. Un altro aspetto imprescindibile è la conoscenza profonda della propria identità aziendale, delle persone che ci lavorano e anche dello scenario in cui la crisi si sviluppa. La conoscenza profonda implica anche la comprensione dei problemi da affrontare, cosa funziona e cosa no o perché una determinata azione funziona o meno. Serve anche il rigore, la disciplina. Conoscere processi, formule o azioni vincenti non basta per guidare un’azienda fuori dal pericolo. La disciplina è importante in quanto allenamento perché senza l’esercizio non può mai esserci vittoria. Il rigore stimola la chiarezza di pensieri e aiuta a dare un nome al problema da risolvere. Aiuta anche a focalizzare meglio l’intero scenario, per comprendere le conseguenze e assumersi la responsabilità delle proprie scelte.