Martin Luther King Jr. (MLK) nasce il 15 gennaio del 1929, sull’orlo della Grande Depressione, un’epoca di difficoltà economiche che, probabilmente, ha avuto un impatto sui suoi futuri sentimenti anticapitalistici.
Ha vissuto un’infanzia serena e in salute, con due genitori che ritiene meravigliosi: da sempre, Martin Luther crede nell’amore di Dio grazie al fatto di essere cresciuto in una famiglia dove l’amore non è mai mancato. La madre di Martin Luther, Alberta Williams King, ha una personalità schiva, ma è una persona calorosa e amichevole; da lei, lui e i fratelli imparano il rispetto per se stessi, e che la segregazione razziale non è un ordine naturale, bensì solo una condizione sociale che non avrebbe mai dovuto farli sentire inferiori. Il padre, Martin Luther King Senior è sempre stata una persona forte, coraggiosa e sicura di se stessa; il figlio lo considera un uomo integro, onesto, fortemente attaccato ai suoi principi morali ed etici. Lavora come pastore della Ebenezer Baptist Church di Atlanta, ed è qui che Martin Luther entra a far parte della comunità religiosa da bambino.
In questa infanzia serena, Martin Luther ricorda vividamente un episodio di quando aveva sei anni: aveva un amichetto bianco che, però, un bel giorno riceve dal padre il divieto di non giocare più con lui. Per la prima volta, MLK si rende conto dell’esistenza di un problema razziale, e ne resta scioccato. Crescendo, il ragazzo nutre un risentimento crescente nei confronti della segregazione, trovandola una vera e propria ingiustizia: ad Atlanta, i neri non possono andare in piscina o al parco pubblico, e frequentano scuole e cinema separati dai bianchi. Per non parlare degli autobus: Martin Luther ricorda di quel viaggio in cui, per non potersi sedere in un posto riservato ai bianchi, fu costretto a restare in piedi per oltre 140 chilometri. È sempre rimasto indignato non solo dalla segregazione in sé, ma anche dagli atti barbarici e oppressivi che spesso ne derivano, così come dal fatto che l’ingiustizia razziale porti con sé anche un’ingiustizia economica, fatta di povertà e instabilità.
All’età di 15 anni, MLK entra al Morehouse College: un luogo dove respira aria di libertà e dove affronta le sue prime discussioni sulla questione razziale. Qui entra in contatto per la prima volta con il concetto di resistenza nonviolenta, leggendo La disobbedienza civile di Henry David Thoreau. Giorno dopo giorno, Martin Luther riflette su una nuova convinzione: la non collaborazione con il male è un obbligo morale tanto quanto la collaborazione con il bene; al male bisogna resistere, per cui nessun uomo dotato di moralità può mai adattarsi all’ingiustizia. In college, il ragazzo inizia a collaborare con alcune organizzazioni per i diritti civili e, nel frattempo, pensa al suo futuro: ha sempre sentito l’esigenza di lavorare al servizio degli altri, ma non sa bene in che modo. Dopo molti dubbi se proseguire per una carriera come medico o avvocato, si lascia infine ispirare dalla stima che prova nei confronti del padre, e decide di entrare in seminario.