Il cancro è qualcosa di vivo. È una cellula normale, che poi muta, si modifica e continua a trasformarsi all’interno del corpo. I farmaci possono avvelenare le cellule cancerogene; per un periodo possono privare il cancro del suo nutrimento. Ma queste cellule continueranno a cambiare, non fermeranno il loro processo a seguito dell’intervento farmacologico. Per moltissimo tempo si sono utilizzate, e si utilizzano ancora, le tecniche definite "cut, burn, and poison” cioè taglia, brucia e avvelena. Ci si è avvalsi quindi della chirurgia, che rimuove fisicamente il tumore, della radioterapia, che distrugge le cellule tumorali, e della chemioterapia, che utilizza appunto farmaci tossici per uccidere le cellule cancerose. Tutti questi metodi funzionano molto bene, ma sono in grado di curare solo la metà delle persone malate. Il che è già un grandissimo successo. Ma l’altra metà dei pazienti? Per non lasciarli indietro si è tentato, negli anni, di adottare un nuovo approccio. E questo approccio prende in considerazione un alleato che è da sempre dalla nostra parte: il nostro sistema immunitario. Si tratta della nostra linea di difesa, l’esercito a protezione della nostra fortezza. Ed esiste da quando esiste la vita. Anche il nostro sistema immunitario si adatta, cambia, ha una sua memoria, impara. E, grazie a molti studi, si è rivelato essere uno strumento formidabile, efficacissimo nella cura del cancro. Da qui nasce l’immunoterapia, un tipo di trattamento medico che sfrutta proprio il sistema immunitario per contrastare i tumori. In pratica, si cerca di risvegliare le difese naturali dell'organismo, che va poi a riconoscere e attaccare le cellule tumorali.
Moltissimi ricercatori, medici e anche pazienti, hanno contribuito, negli anni, a sviluppare questa terapia. Non è stato un percorso semplice: ci sono stati tanti ostacoli e battute d’arresto. Ma questa corsa, per fortuna, non si è mai fermata; tutt’oggi si continuano a studiare nuove applicazioni e strategie utilizzando proprio le nostre difese naturali. L’obiettivo è rendere l’immunoterapia ancora più efficace e accessibile per tutti.