In città scende una fitta pioggia e le persone, protette dai loro ombrelli, sgattaiolano qua e là dirigendosi verso casa. Ad osservare la scena, al riparo dall'acqua, ci sono un gatto e un topo. Il gatto, mentre segue con lo sguardo i movimenti frenetici della gente, confessa all'amico topolino il suo tormento: è da tempo alla ricerca di un senso, vorrebbe scoprire cose su sé stesso e il mondo. L'altro animaletto raccoglie quella confessione e poi gli consiglia di dirigersi sotto un antico pino, che si trova nella valle. Si dice infatti che sia lì il luogo in cui tutte le proprie domande avranno risposta. Il gatto segue l’indicazione dell'amico e si mette subito in marcia in direzione dell'albero.
Lungo la strada, però, viene attirato da una luce che proviene da una grotta; si avvicina e scopre che c'è una lepre che si sta riparando dal freddo. Scaldati dal calore del fuoco i due chiacchierano un po' e il gatto riprende a raccontare dettagli su di sé. Rivela infatti alla lepre di aver iniziato il suo cammino spirituale tanto tempo prima, quando era ancora un cucciolo. Una volta all'anno, nel suo villaggio, arrivava in visita un enorme drago, buono e saggio, che riservava a tutti frasi sagge e insegnamenti. Ma il gatto, ancora molto piccolo, a volte si prendeva gioco del drago e una volta gli rubò una campana che questo portava sempre con sé. L'anno seguente il drago non si presentò al villaggio ma fece recapitare al gatto un biglietto in cui lo salutava caramente e gli raccomandava di curare e oliare con attenzione la campana che gli aveva sottratto. Il gatto, colpito dalla reazione pacata e cortese del drago malgrado il torto subito, decise di iniziare il suo percorso personale verso la saggezza.