La violenza e l’atto predatorio fanno parte dell’essere umano da sempre. In natura un predatore agisce per sopravvivere. La preda non è altro che cibo. Negli esseri umani, invece, la predazione avviene soprattutto per sete di potere e possesso. La Natura, però, ci ha fornito una serie di meccanismi di difesa, proprio come ha dato alle tartarughe il carapace o alle api di un alveare la capacità di reagire all’unisono a una minaccia per difendere l’ape regina. Perché allora continuano ad accadere aggressioni, atti di violenza e omicidi? Perché le persone non riescono a difendersi e rimangono “prede” dei propri aguzzini? Secondo Gavin de Becker, uno dei motivi è proprio la mancanza di informazione. Non sapere quali sono le nostre innate risorse porta una persona a sottovalutare tutta una serie di segnali di avvertimento che in qualche modo anticipano un atto di violenza.
Gavin de Becker ne è convinto: la nostra migliore arma di difesa contro un atto di violenza è l’intuizione. L’intuizione però viene spesso sottovalutata. Si dice sia emotiva, irragionevole o inspiegabile. Si preferisce credere alla logica invece che all’intuizione, anche quando questa è sbagliata. Il fatto che una conclusione sostenibile sia frutto di un pensiero fondato, spiegabile e non emotivo fa sì che sia percepita come la più corretta a prescindere. Ma purtroppo non è sempre così. Vediamo perché. L’intuizione, chiamata anche istinto, è il processo cognitivo umano più semplice e, contemporaneamente, più complesso. È l’intuizione a metterci in collegamento con la nostra natura primigenia e con il resto del mondo naturale. L’intuizione poi è libera da ogni vincolo del giudizio ed è legata solo alla percezione. Hai presente quella sensazione di sapere in anticipo qualcosa? Ecco, questa nasce dalla nostra intuizione.