Il concetto di immaginazione spesso è associato a definizioni che solo parzialmente ne descrivono le sue caratteristiche.
Si può dire che l’immaginazione inizia lì dove finisce la ragione, oppure che l’immaginazione è strettamente collegata alla liberazione del potenziale creativo.
Tuttavia sono descrizioni parziali perché non esauriscono il vero significato di immaginazione.
La prima distinzione quindi da fare è comprendere l’ambito di significato ovvero distinguere cosa si intende per immaginazione e soprattutto cosa non può essere inserito nel suo significato.
L’immaginazione è innanzitutto il tratto distintivo che ci rende diversi dagli animali. Gli uomini infatti hanno la possibilità, attraverso l’immaginazione, di indagare il mondo del “non è”.
L’immaginazione infatti rappresenta l’abilità tipicamente umana di creare dei processi o modelli mentali per qualcosa che ancora non esiste e si differenzia dal concetto di creatività che deriva dalla parola “creare”.
Mentre la parola creare riguarda il realizzare qualcosa che prima non c’era, l’immaginazione riporta a un processo mentale che si verifica nella mente dell’uomo.
Alla base di ogni innovazione c’è l’immaginazione, quel processo mentale in grado di portare alla luce qualcosa che prima non c’era.
Per definire l’immaginazione bisogna anche capire cosa non è: non è sognare tanto meno riguarda la percezione. L’immaginazione infatti si colloca a metà tra percezione e sogno, come qualcosa di slegato dalla realtà ma che si lega alla realtà in un secondo tempo quando raggiunge un punto di contatto e trasforma l’idea in realtà.
Rispetto alle idee comuni sull’immaginazione è importante sfatare alcuni luoghi comuni su ciò che non è: non rappresenta qualcosa di esclusivamente mentale (ha bisogno della realtà per definirsi), non è individuale (ha bisogno degli altri per nascere perché dal confronto nascono ed evolvono le migliori idee), è irreale, cioè scollegata dalla realtà e non è vero perché grazie all’immaginazione è possibile trasformare l’idea in realtà, è passeggera (non è vero perché l’immaginazione costituisce un vero e proprio stato dell’essere.
Un’altra interpretazione errata dell’immaginazione è quella che la intende mistica, nel senso di inafferrabile, senza controllo. L’immaginazione si può guidare e indirizzare lì dove vogliamo che sia; l’immaginazione è da un lato slegata dalla realtà perché siamo nel campo delle possibilità e dall’altro è legata alla realtà, perché la determina una volta finito il processo mentale.
L’immaginazione, se e quando è allenata nel modo giusto, diventa uno strumento molto potente.
Ad esempio, nel campo delle imprese, l’uso dell’immaginazione è fondamentale nel processo di adattamento. Può capitare che un’azienda necessiti di ripensare i modelli mentali su cui è fondata o di rinnovare alcuni processi interni diventati obsoleti.
La definizione che quindi si avvicina di più al senso, riguarda certamente il creare qualcosa che prima non c’era, ma ancor di più riguarda la capacità di adattare, implementare, migliorare qualcosa che c’è ma che ha bisogno di evolvere.
Se applicato al mondo del business l’immaginazione ci permette ad esempio di distinguere le azioni utili da quelle inutili, ci permette di procedere per gradi rispondendo a domande semplici come: se introduco un nuovo prodotto cosa succede? Se propongo un nuovo servizio come viene recepito?
Se allenata bene l’immaginazione può portare lontano, può garantire una crescita tutt'altro che scontata. Negli anni infatti le aziende hanno beneficiato di un maggiore benessere, che però al tempo stesso ha comportato una maggiore competizione con altre aziende. Spesso per stare a galla e rimanere competitivi nel mercato è necessario sfruttare al meglio le caratteristiche dell’immaginazione.
Le persone oggi hanno sì una maggiore disponibilità economica, ma si trovano di fronte molte più opzioni tra cui scegliere quindi le aziende rischiano periodi di stagnazione nell’attesa che le persone tornino a scegliere i propri prodotti o servizi.
In questo caso diventa fondamentale chiamare in causa l’immaginazione come strumento unico e insostituibile per portare le aziende fuori dallo stallo.
Si può parlare di macchina dell’immaginazione, uno strumento da applicare in maniera strategica.