Il mercato globale è un sistema estremamente complesso, e le aziende che vi operano utilizzano catene di distribuzione sempre più articolate, con un numero sempre maggiore di fornitori, i quali a loro volta fanno affidamento ad altri fornitori, e così via. Il trasporto di merci ha avuto una crescita esponenziale negli ultimi 30 anni, e grazie a sistemi di gestione sempre più elaborati, le merci che restano ferme in magazzino come inventario sono sempre meno.
Analizzando una catena di distribuzione, possiamo identificare cinque aspetti da considerare:
- le materie prime e i componenti dei prodotti,
- i fornitori che producono questi componenti,
- la posizione geografica di questi fornitori,
- il flusso di merce, informazioni e denaro,
- gli inventari e le giacenze di materiale che sono presenti in un dato momento lungo la catena.
Se da una parte questa complessità permette di abbattere costi e tempi di gestione, dall’altra si creano degli equilibri estremamente fragili. Raramente un’azienda però conosce a fondo la propria catena di distribuzione, e rischia quindi di dover affrontare serie conseguenze – un problema in qualsiasi punto della catena rischia di avere un effetto domino, con ripercussioni a livello globale.
I possibili problemi sono numerosi, dai guasti imprevisti ai macchinari, ai disastri naturali, ad atti di sabotaggio o terrorismo. Non è sufficiente adottare rigorosi protocolli di prevenzione del rischio, perché spesso l’origine dell’interruzione è esterna, e talmente oscura da essere letteralmente impossibile da prevedere.