Il collegamento tra automazione e disoccupazione rappresenta la base di partenza di tutti i ragionamenti e le proposte di Andrew Yang. In pratica, secondo l'autore, l'automazione e l'intelligenza artificiale stanno rivoluzionando il mondo del lavoro e che le conseguenze di questa rivoluzione sono già evidenti in molti settori dell'economia.
Secondo Yang, l'automazione sta sostituendo molti lavori tradizionali e creando nuove categorie di lavoro, ma non abbastanza per sostituire quelli che stanno scomparendo. Questo riguarda soprattutto chi svolge attività ripetitive o standardizzate, che saranno presto automatizzate, sostituendo i lavoratori con robot e algoritmi. Questo fenomeno, secondo l'autore, ha già iniziato a causare un aumento della disoccupazione e una maggiore precarietà del lavoro.
L'automazione sta quindi creando una classe di lavoratori "inutili", che non possono trovare lavoro a causa della rapida evoluzione tecnologica. Inoltre, Yang afferma che questa classe di lavoratori "inutili" sta crescendo rapidamente e che entro pochi decenni potrebbe diventare una grande parte della popolazione.
Yang cita numerose statistiche per sostenere la sua tesi, tra cui il fatto che nel 2017 il 25% dei lavoratori americani aveva un lavoro a bassa retribuzione, che il 43% dei lavoratori americani era "freelance" o "gig worker" e che la disoccupazione giovanile negli Stati Uniti era superiore al 10%.
Secondo Yang, questa tendenza potrebbe avere conseguenze sociali e politiche disastrose, tra cui un aumento della disoccupazione, della povertà e della disuguaglianza. L'autore sostiene che una delle soluzioni per affrontare questa sfida è quella di introdurre un reddito di base universale, che consentirebbe alle persone di vivere dignitosamente e di investire in se stesse e nella propria comunità.
Yang ritiene che l'automazione potrebbe essere un'opportunità per creare un'economia più umana e sostenibile, ma solo se si adottano politiche pubbliche che siano orientate alle persone e non solo al profitto. A suo parere, l'introduzione di un reddito di base universale potrebbe essere un primo passo importante verso questo obiettivo. La soluzione tradizionale di creare nuovi posti di lavoro non è più sufficiente, poiché la maggior parte dei lavori creati non sono altamente qualificati e non possono competere con l'efficienza delle macchine. Yang sostiene che è necessario un approccio diverso per risolvere questo problema.