La nozione di stile di apprendimento è al centro del libro di Cynthia Ulrich Tobias. Si tratta di un concetto di cruciale importanza quando si affronta la tematica dell’educazione dei bambini, a cui però non sempre viene dedicata la giusta importanza. Comprendere cosa siano realmente gli stili di apprendimento è dunque un grande vantaggio, per educatori, studenti e genitori.
Uno stile di apprendimento è in sintesi la modalità attraverso cui ogni individuo acquisisce, mantiene e riutilizza nuove conoscenze. Ciò significa che non tutti i bambini apprendono alla stessa maniera e che le pratiche educative dovrebbero differenziarsi in modo da stimolare i punti di forza e le predisposizioni naturali di ogni alunno. Da questo punto di vista, è assolutamente necessario che gli educatori siano consapevoli della differenza tra uno stile e l’altro. Identificando le modalità di apprendimento degli studenti, è infatti possibile stimolarli nella maniera più produttiva possibile, a patto di voler adattare il proprio metodo di insegnamento.
Un approccio basato sugli stili di apprendimento non mira pero solo a migliorare i risultati scolastici o accademici. Scegliendo le modalità giuste, tutta l’esperienza di studio può diventare più profonda e meno pesante, portando a delle conoscenze destinate a essere ricordate più a lungo. Lo scopo ultimo è in altri termini quello di dare vita a un apprendimento che non sia frustrante, ma che anzi possa favorire un amore e una curiosità per la conoscenza a lungo termine.
Purtroppo la scuola e l’insegnamento classico spingono verso una direzione opposta. Anche se ogni studente ha un suo stile di apprendimento diverso, delle preferenze personali e delle vocazioni innate, una classe è spesso un contesto dove si tende a uniformare le differenze. Questo approccio porta a risultati inferiori alle aspettative e a una certa avversione verso lo studio in sé. L’obiettivo degli educatori deve essere quindi quello di differenziare le metodologie in modo da cucire su ogni studente un’esperienza in qualche modo personale e in linea con i suoi bisogni individuali. Non si tratta però di differenziare i contenuti dei programmi, quanto più di sfruttare diverse strategie per veicolare gli stessi concetti e le stesse nozioni.