Nel 1977, Elizabeth Lesser e suo fratello Stephen Simon hanno fondato l'Omega Institute, una realtà che offre la possibilità alle persone di evolvere spiritualmente e di crescere. Lesser si occupa da sempre di trasformazione personale, benessere e autorealizzazione. Su questo ha scritto molti libri e ha organizzato, negli anni, moltissimi incontri e workshop.
Interpellata da Winfrey, Lesser sostiene che la spiritualità è presente in ognuno di noi. In tutti, nessuno escluso. In qualche modo lo considera un istinto, paragonabile al bere e al mangiare. Del resto se la spiritualità non fosse un istinto, le religioni non esisterebbero. Uno scenario impensabile: gli esseri umani hanno da sempre cercato delle risposte sul senso dell’esistenza, sulla vita dopo la morte, su ciò che ci connette l’uno con l’altro. Quindi non bisogna considerare la ricerca spirituale come qualcosa di eccentrico o lontano da noi; è invece qualcosa che ci appartiene da sempre e che ci definisce come essere umani.
Anche Thomas Moore, psicologo, filosofo e scrittore pensa che la spiritualità faccia parte dell’essere umano. Attraverso la religione l’uomo cerca di spiegare e dare un senso ad alcuni grandi misteri, come la malattia, la morte, il dolore. Quindi è assolutamente normale che le persone si appoggino alla religione e che credano in Dio. Quello che è sbagliato, secondo Moore, è umanizzare Dio, avvicinarlo a sé stessi dipingendolo come una sorta di essere umano superiore. Ma ridurlo a questo significa farsi sfuggire il senso stesso del Divino. Ciò che è divino, infatti, è infinito, inconcepibile; non può essere qualcosa che può essere visto o toccato. Questo succede perché viviamo in un mondo materialistico, che non contempla l’invisibile, non lo considera. Ma il Divino si può dire proprio che è invisibile. Ed è dappertutto.