Tutto ebbe inizio con Joseph Campbell, uno studioso delle religioni che aveva dedicato molte riflessioni alla mitologia comparata e in particolare agli archetipi, molti dei quali comuni nella maggior parte delle culture del mondo.
Campbell aveva scoperto il codice segreto di ogni storia individuando passaggi ricorrenti in ogni tipo di sviluppo narrativo. Aveva compreso come il mito non riguardi una invenzione degli uomini ma rappresenti la “metafora di un mistero che trascende la comprensione umana”.
Il mito è proprio necessario all’uomo in quanto lo traghetta nel mondo dell’inconscio, lo aiuta a codificare una verità profonda e svela aspetti nascosti del proprio sé. Il mito sfrutta il racconto di dei e forze creatrici e lo mette in relazione con gli esseri umani.
Vogler, prendendo spunto dalle teorie di Campbell, arrivò a comprendere come degli stessi elementi ritornino in ogni storia come se la stessa storia venga narrata ogni volta in modo diverso, seppur con piccole variazioni.
Questa riflessione sugli elementi comuni del mito aiutò Vogler a migliorare la teoria già elaborata da Campbell: se secondo Campbell l’eroe era chiamato a partire, discendere, assistere a un rito di iniziazione, entrare in profondità e ritornare, secondo Vogler il viaggio dell’eroe è costituito da 12 tappe.
Le fasi del viaggio sono quindi secondo Vogler: il mondo ordinario, il richiamo all’avventura, il rifiuto del richiamo, l’incontro con il mentore, il varcare la prima soglia, prove alleati e nemici, l’avvicinamento alla caverna più recondita, la prova centrale, la ricompensa, la via del ritorno, la resurrezione e il ritorno con l’elisir.
Queste tappe rappresentano la struttura del viaggio dell’eroe, all’interno del quale l’eroe si muove e compie il suo arco di trasformazione. Il viaggio può essere universale, deriva da un particolare archetipo e si ritrova in ogni cultura e ogni tempo.
Per renderlo efficace all’interno di una narrazione Vogler lo ha suddiviso nella classica struttura in 3 atti: il primo atto, quello dove l’eroe decide di agire e costituito dalle prime 30 pagine, copre le prime fasi del viaggio ovvero il mondo ordinario, il richiamo all’avventura, il rifiuto del richiamo, l’incontro con il mentore e il passaggio della prima soglia.
Il secondo atto inizia con l’attraversamento della prima soglia e rappresenta l’agire in sé. Decisamente più lungo, circa 60 pagine, rappresenta il “dove” si svolge la maggior parte delle azioni. Formato da prove, alleati e nemici, è anche il luogo dove l’eroe si avvicina alla caverna più recondita, poco prima della prova centrale, che gli garantirà la ricompensa, e la possibilità di riprendere la via del ritorno.
Il terzo atto infine, con le ultime 30 pagine, evidenzia le conseguenze dell’agire e condensa i momenti della resurrezione e il ritorno con l’elisir dell’eroe.