Michael Gerard Tyson, meglio conosciuto come Mike Tyson o come “Iron Mike”, è stato senza alcun dubbio uno dei più grandi pugili di tutti i tempi, per molti secondo solo a Muhammad Ali. Oltre che per la sua brillante carriera, Mike è però noto anche per la sua tormentata vita privata, fatta di tragedie, crimine e droga.
Tyson nacque nel 1966 a New York, dai genitori Jimmy Kirkpatrick e Lorna Tyson. Quando Michael aveva due anni, suo padre abbandonò la famiglia, lasciando Lorna a prendersi cura di lui, del fratello Rodney e della sorella Denise. La famiglia ovviamente a quel punto era in grande difficoltà economica e si trasferì a Brownsville, Brooklyn, un quartiere noto per il suo alto tasso di criminalità. Vennero poi sfrattati anche da lì e spesso si ritrovarono a dormire per strada. Piccolo, timido e con una parlata non fluida, Tyson da bambino era spesso oggetto di bullismo. Per combattere le prepotenze, con gli anni iniziò a diventare sempre più aggressivo e presto si aggregò a una gang del posto. Fece la sua prima rapina a 11 anni e all’età di 13 era già stato arrestato più di 30 volte.
La condotta di Tyson lo ha portato a finire in un riformatorio, dove fu notato da Bob Stewart, che era stato un campione di boxe amatoriale. Tyson voleva che Stewart gli insegnasse a boxare e lui acconsentì purché si impegnasse di più a scuola e stesse fuori dai guai. Fu in quel periodo che nacque in Mike l’ossessione per la boxe. Il giovane Tyson apprendeva alla velocità della luce e presto Stewart sentì di aver insegnato a Tyson tutto ciò che sapeva, quindi lo presentò a un leggendario manager di boxe di nome Constantine D'Amato, detto Cus, che aveva una palestra a Catskill, sempre a New York.