Quando L. David Marquet diventò capitano del USS Santa Fe nel 1999, esso era uno dei sottomarini con l’equipaggio meno performante di tutta la flotta navale. A distanza di un anno le cose erano radicalmente cambiate e Marquet aveva trasformato il sommergibile in uno dei più efficienti degli Stati Uniti. Come ci è riuscito? Come si fa a trasformare un’organizzazione che non funziona in una in cui tutto fila per il verso giusto? In che modo i manager, gli imprenditori e i leader possono riuscire a farsi ascoltare e a far sì che il proprio team realizzi performance eccezionali?
Prima di approfondire e rispondere meglio alle domande qui sopra, occorre però fare un passo indietro. D'altronde come si può giungere ad una soluzione se non si è prima individuato correttamente il problema?
Secondo l’autore, tutto passa dallo stile di leadership di chi si trova al comando. Il problema è che molti leader continuano a svolgere il proprio ruolo basandosi più o meno consciamente sul cosiddetto modello Leader-Follower. Si tratta del modello utilizzato comunemente in tutta la Marina militare e in quasi tutte le aziende. In base ad esso in un’organizzazione ci sono fondamentalmente due tipi di persone: leader che prendono decisioni e persone che (si presume) le mettono in atto.
Il fatto di possedere un ruolo o un titolo però, di per sé non è sufficiente per farsi ascoltare e per far sì che le persone eseguano quanto gli è stato detto. Pensiamo ad esempio a un supermercato, in cui il capo sezione intima a un dipendente assunto a tempo indeterminato di rifornire gli scaffali della pasta più velocemente. Il dipendente, protetto da un solido contratto, di certo non può ricevere una lettera di richiamo o essere licenziato per mancanza di velocità (casi limite a parte), quindi starà di fatto a lui scegliere se acconsentire o meno alla richiesta.
Qualcuno potrebbe obiettare che il dipendente eseguirà gli ordini perché altrimenti il responsabile potrebbe mettere in atto una serie di ritorsioni nei suoi confronti, ma è davvero questo il clima che vogliamo instaurare nell’azienda? È questa la strada che vogliamo percorrere? In un’atmosfera del genere, quanto pensiamo che i nostri subordinati possano essere efficienti? Crediamo davvero che questo sistema possa aumentare la produttività dell’impresa o del comparto di cui siamo responsabili? Domande simili sono valide anche per la vita privata. Questo atteggiamento di “terrore” e autoritarismo può aiutarci nel farci ascoltare dai nostri figli?
L’esempio del supermercato appena trattato fornisce l’assist perfetto per renderci conto della differenza fra un semplice capo e un vero leader: un capo farà affidamento soltanto sul suo titolo per far funzionare la sua organizzazione, mentre un leader è una figura che le persone rispettano, stimano e hanno voglia di seguire, una persona in grado di instillare negli altri un certo tipo di valori, atmosfera e visione, per portare la propria organizzazione verso l’armonia, l’efficienza e la produttività.
Come riuscire a raggiungere questo obiettivo? La risposta, secondo Marquet, si trova nel gestire il proprio team con un sistema leader-leader.