La storia degli Stati Uniti d’America racconta le vicende di tanti uomini, per lo più bianchi, che hanno costruito una potenza mondiale su mille contraddizioni.
Una delle annose questioni ha sempre riguardato ad esempio la questione della schiavitù, con i neri separati dai bianchi anche dopo la sua abolizione avvenuta alla fine dell’Ottocento.
Il razzismo è stato uno dei grandi problemi dell’America: i bianchi insofferenti verso i neri, i neri insofferenti verso le altre minoranze. Questo aspetto negli anni si è consolidato nella società sotto forma di iniquità di vario genere. La libertà, con la fine della schiavitù, rappresentava un concetto formale. L’abolizione della schiavitù infatti non aveva posto fine alla divisione tra bianchi e neri. Anzi, persino le strade, costruite per collegare zone della città, rappresentavano dei veri e propri confini, divisori tra aree destinate ai bianchi e ai neri. Inoltre i neri, per mancanza di possibilità economiche, non potevano possedere le macchine, dovevano muoversi in autobus che percorrevano strade lontane dalle aree residenziali dei bianchi. In questo modo i neri e i bianchi evitavano persino di condividere le strade.
La storia americana è ricca di esempi simili.
I Presidenti degli Stati Uniti che si sono succeduti si sono via via confrontati con questo e tanti altri temi. Anche Joe Biden e Kamala Harris, rispettivamente 46esimo Presidente degli Stati Uniti e suo vice hanno trovato un paese allo stremo da ricostruire. Succeduti all’amministrazione Trump la loro sfida è enorme, ma entrambi sono personaggi carismatici in grado di traghettare il paese verso nuove avventure.
Il modo migliore per immaginare il futuro, secondo l’autore Francesco Costa, è guardare al passato, per andare a conoscere la storia di queste persone, capire chi sono e cosa hanno fatto.